Progettazione entro fine 2018, lavori nel 2019, apertura nel 2020. Sono le scadenze che Genova si è data per la nascita del Museo dell’emigrazione italiana che sorgerà negli spazi della Commenda di Pré, edificio del XII secolo nel centro storico.
Il Mei di Genova sarà, in un certo senso, la Ellis Island italiana, ma si ispirerà ad altre importanti strutture museali europee come il German Emigration Center di Bremerhaven, in Germania, o l’Epic – Irish emigration museum a Dublino, in Irlanda. Il progetto è stato finanziato nella sua parte più consistente dallo Stato: 3 milioni dal Mibact, con grandi progetti beni culturali; 2 milioni dal Patto per Genova siglato tra Comune e governo Renzi; 300 mila euro dalla Compagnia di San Paolo.
Si tratterà di un museo ampiamente interattivo e multimediale sulla falsa riga della sezione sull’emigrazione già esistente al Galata Museo del Mare. L’intervento architettonico sulla Commenda sarà rispettoso dei vincoli, saranno realizzate vetrature al livello della loggia del primo piano e del secondo e la realizzazione di pavimenti galleggianti di raccordo.
“Un museo nazionale che viene portato a Genova e integrato con il materiale che abbiamo già qui – dice il sindaco Marco Bucci – un museo che sarà importante per i giovani, che potranno conoscere la nostra storia, per i cittadini italiani che potranno trovare riferimenti sulle proprie origini, e per i turisti, che potranno osservare quello che è stato l’imprinting lasciato dagli italiani nel mondo”.