A Portofino torna il turismo crocieristico grazie all’avvicinato alla costa del punto di fonda delle navi da crociera che scende da 0.7 miglia marine a 0.3 dal limite dell’Area Marina Protetta di Portofino.
L’annuncio era già stato dato a febbraio ma ora l’ordinanza è stata siglata e sono partiti gli adempimenti strutturali per poter posizionare le due mede (boe fisse) previste dal provvedimento. “C’è voluto un po’ di tempo per capire che Portofino è un posto unico nel suo genere – ha detto Felice Monetti, comandante del Circomare di Santa Margherita Ligure che ha firmato l’ordinanza – con questo provvedimento si viene incontro ad una specifica richiesta ma si aumenta anche la sicurezza dei passeggeri durante le manovre di trasbordo”.
“È la conclusione di un iter iniziato circa 3 anni fa – conclude Giorgio D’Alia, sindaco di Portofino – ringrazio tutti e sono convinto che grazie a questa ordinanza l’indotto di tutto il territorio ne trarrà beneficio”. L’installazione delle mede dovrebbe terminare a ottobre del 2015, da quel momento e fino al dicembre 2017 perché la nuova ordinanza è di tipo sperimentale, le navi da crociera potranno utilizzare la nuova area di fonda. Ma non mancano le polemiche e infatti, Legambiente definisce ‘scandalosa e vergognosa’ l’ordinanza per Portofino.
“Dopo il tragico incidente della Costa Concordia al Giglio, il cosiddetto decreto rotte dei ministri Corrado Passera e Corrado Clini ha, infatti, spostato per le navi da crociera, il ‘confine’ delle aree protette a 2 miglia dalla costa – osserva Legambiente – dopo qualche mese, per l’Area marina protetta di Portofino è stata chiesta e ottenuta una deroga che ha portato a 0,7 miglia dalla costa il limite non valicabile. Con l’ordinanza siglata oggi, questa distanza si è ridotta ulteriormente”.
“Una misura del genere – dichiarano Sebastiano Venneri e Santo Grammatico, rispettivamente responsabile mare di Legambiente e presidente di Legambiente Liguria – depotenzia il decreto rotte, una legge già considerata insufficiente dato che si applica esclusivamente alle aree protette, lasciando fuori territori di pregio non protetti quali per esempio Capri, le isole Eolie o Pantelleria. Speriamo a questo punto che si faccia un passo indietro, solo così si potrà evitare che l’attuale misura si estenda a macchia d’olio e che si apra a tutte le aree marine protette la possibilità di chiedere deroghe alla distanza stabilità. Per questo – aggiungono – chiediamo ai ministri competenti, Galletti e Del Rio, di intervenire al più presto e di estendere i vincoli del decreto rotte a tutte le isole minori e alle zone fragili anche al di fuori delle aree parco”.