Dopo Mirabilandia, finita ad agosto sotto il controllo del gruppo spagnolo di Parques Reunidos, anche Gardaland migra in mani straniere. Il più grande parco divertimenti a tema d’Italia, infatti, passa agli statunitensi del fondo di private equity Blackstone. L’operazione era nell’aria da tempo e non senza difficoltà il gruppo americano, che gestisce una trentina di queste cittadelle del divertimento, è riuscito a spuntarla mettendo sul piatto un’offerta che supererebbe i 500 milioni di euro. Il colosso finanziario Usa, già titolare di Legoland e Merlin Entertainement, ha siglato un memorandum di intesa con Andrea Bonomi di Investindustrial e Aletti Merchant (Gruppo Banca Popolare di Verona e Novara), comproprietarie del parco attraverso una catena societaria che ha per vertice il veicolo Cornel, di cui detenevano il 45% a testa. A sua volta Cornel possedeva Theme parks holding (Tph) la società proprietaria del 90,8% di Gardaland. L’operazione sarebbe già stata notificata l’11 ottobre all’Antitrust che non avrebbe riscontrato ostacoli al piano di concentrazione dando tempo fino al 20 ottobre per la segnalazione di eventuali rilievi. Gardaland è stata fondato 31 anni fa e inaugurato il 19 luglio 1975. Il suo marchio legato alla mascotte del drago Prezzemolo è cresciuto costantemente tanto che il parco sulla sponda veronese del Benaco è visitato stabilmente da tre milioni di visitatori l’anno per un esercizio da 100 milioni di euro con un margine operativo lordo di circa 41 milioni di euro.