Federalberghi della provincia di Ascoli Piceno continua a dire no alla tassa di soggiorno. “Ammesso e non concesso che i proventi vengano effettivamente reinvestiti in favore del settore turismo è pur vero che a pagare questo ulteriore balzello saranno di fatto le strutture ricettive che certamente non andranno a rivalersi, per ovvi motivi, sulla clientela”, dice Ferdinando Ciabattoni, presidente provinciale di Federalberghi di Ascoli Piceno, durante il confronto tra Anci e i rappresentanti delle diverse Federalberghi provinciali.
“L’incontro – ha evidenziato Ciabattoni – è stato fatto troppo tardi per decidere ogni diversa risoluzione della problematica perché alcuni comuni hanno già applicato la tassa e tanti altri si affrettano a farlo, avendo anche evidenziato l’ipotetico introito nel bilancio di previsione 2012-2013”.
Ciabattoni ha sottolineato che “fino a quando non si arriverà ad una gestione associata del turismo, tra pubblico e privato, con un progetto unitario, l’ulteriore fardello che si apprestano a sostenere le imprese alberghiere rischia soltanto di incrementare le casse, sempre magre e pertanto era per il momento da evitare”. Inoltre, ha ricordato che la Federalberghi aveva chiesto di rinviare l’applicazione della tassa di soggiorno al 2013, per avere così più tempo a disposizione per pianificarne la gestione, attraverso un percorso condiviso con tutti i comuni interessati.
“Anche i nostri comuni più interessati, San Benedetto del Tronto e Grottammare – ha concluso – ci hanno consultato solo sul quantum da applicare per la tassa e non anche sull’opportunità di inserirla o meno, per cui non è poi ai giorni d’oggi remoto che la tassa possa costituire un deterrente all’incremento del turismo, estivo e che, dunque, ingeneri un’ulteriore penalizzazione al settore economico leader del Piceno, qual è notoriamente il turismo che sta già purtroppo vivendo una difficile”.
