venerdì, 26 Aprile 2024

‘Ndocciata Agnone, Sangiuliano e Sgarbi: merita valorizzazione

La ‘Ndocciata di Agnone (Isernia) ha incantato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, e il sottosegretario Vittorio Sgarbi, entrambi hanno assistito all’antico rito del fuoco impegnandosi a sostenere la proposta del comune, della Proloco e dell’Unimol affinché esso sia riconosciuto come patrimonio immateriale dell’Unesco.
“Una bella proposta – ha detto Sangiuliano – sulla quale possiamo ragionare e, insieme, disegnare un percorso, ma si può fare anche molto di più per il Molise, per Agnone, per questo territorio, ma soprattutto per coloro i quali vengono da qui perché questo è un luogo di cultura, questo è un luogo che ha grandi tradizioni che meritano di essere valorizzate”.
“Il fascino della ‘Ndocciata di Agnone, in Molise. Cittadini sfilano, in una sorta di rito propiziatorio, con le fiaccole. Il bagliore dei fuochi squarcia il buio della notte e anima i vicoli. Tradizione che merita il riconoscimento dell’Unesco”, ha detto Sgarbi.
La ‘Ndocciata è già riconosciuta, dal 2011, Patrimonio d’Italia per la tradizione dal Ministero del Turismo. L’evento attira migliaia di turisti e ieri, secondo i dati forniti dagli organizzatori, erano oltre 10mila nonostante il maltempo. Per le strade principali di Agnone hanno sfilato 1200 ‘ndocce portate in corteo da ‘ndocciatori e figuranti, circa 320 persone. La preparazione delle grandi torce comincia nel mese di marzo, con la ‘martellata’, ovvero quando i carabinieri Forestali segnano gli abeti bianchi da abbattere: essi, dopo l’essiccazione, diventano parte della ‘ndoccia assieme ai rami di ginestra. Gli ‘ndocciatori arrivano dalle Contrade del paese: Sant’Onofrio, Guastra, Colle Sente, San Quirico e dai quartieri agnonesi Capammonde e Capaballe e indossano un mantello a ruota di panno nero. Durante il percorso sono incitati dai turisti, che si affollano ai lati delle strade, e loro regalano momenti di folklore. Il rito si conclude in Piazza Plebiscito con il grande falò della Fratellanza: ciò che resta delle ‘ndocce viene lasciato bruciare per cancellare tutte le cose negative dell’anno che sta per concludersi e accogliere la positività del solstizio. Si replica il 24 dicembre con la ‘Ndocciata ai cui partecipano tutti gli agnonesi prima del cenone della Vigilia.

News Correlate