Non è vero che le tariffe aeroportuali italiane sono più basse, perché "si posizionano sostanzialmente nella media degli scali europei". E' quanto sottolinea Assaereo, sulla base di un confronto effettuato tra alcuni aeroporti europei ed italiani. In più, sostiene ancora l'associazione di Confindustria dei vettori aerei, il confronto tariffario deve considerare i livelli di servizio resi, e "negli aeroporti italiani sono di gran lunga inferiori agli standard europei".
"Gli aeroporti europei – incalza Assaereo – hanno effettuato ingenti investimenti dagli anni '90 e di conseguenza, le tariffe europee remunerano i maggiori costi delle nuove infrastrutture''. Gli scali italiani invece "hanno costi di gestione inferiori a quelli europei e hanno inoltre beneficiato di consistenti finanziamenti pubblici che non possono essere pagati nuovamente dagli utenti degli aeroporti (passeggeri e compagnie aeree)".
Secondo la classifica, le piste più salate sono quelle inglesi: Liverpool e Heathrow in testa intorno ai 5 mila euro di costo. A Francoforte e al parigino De Gaulle per un singolo movimento, (cioè atterrare, sostare e poi decollare nuovamente), si sborsa poco meno, 4.402 euro il primi, 3.963 il secondo. Gli aeroporti italiani sono a metà colonna: al 14 posto c'é Malpensa, un gradino sotto Linate mentre Fiumicino si colloca in diciannovesima posizione. La classifica mette a confronto le tariffe, in euro, per un singolo movimento (decollo o atterraggio) di un aeromobile-tipo tra i più diffusi, di 79 tonnellate per 160 posti (Airbus 320 o Boeing 737).