È partito da Perugia il giro dei piccoli aeroporti italiani (sotto i 500.000 passeggeri) di Vito Riggio, presidente Enac, per verificare la situazione generale e dello stato di salute, non soltanto finanziaria, di ogni singola realtà.
Riggio, affiancato da Mario Fagotti, presidente Sase, ha ricordato che la questione riguarda una decina di aeroporti che stanno sotto questa soglia di utenze.
“Il piano nazionale degli aeroporti recentemente approvato li ha mantenuti nella rete – ha affermato Riggio – e prevede che questi tornino in equilibrio finanziario entro 3 anni, condizione che il ministero dell’Economia ha chiesto per il mantenimento della concessione. Anche noi – ha proseguito – ci siamo adeguati chiedendo meno sforzi, finanziari e dal punto di vista delle regole, ma ovviamente questo tipo di strutture sotto i 500.000 passeggeri fanno una grande fatica ad arrivare al pareggio se non all’utile, visto che per fare questo ci vuole fantasia, competenza e grande capacità manageriale”.
Riggio ha ricordato che in molti casi questi aeroporti stanno fallendo, mentre Perugia “è in una situazione positiva dal punto di vista del bilancio non perché sia in equilibrio ma perché non ha debiti e la perdita si va riducendo, essendo scesa da un milione di euro ai 750.000 mila di quest’anno”.
“Lo sforzo che si fa e che si continuerà a fare visti anche i buoni risultati attuali della società di gestione – ha affermato Riggio – sarà quello di arrivare bene all’appuntamento dell’equilibrio finanziario previsto nel 2017 ma bisognerà lavorare fin da adesso, tagliando se possibile ulteriormente le spese, che già sono state molto contenute, e inventandosi delle formule che consentano di aumentare il traffico.
Se non si raggiungono gli obiettivi della concessione, saremo costretti a trasformare questi aeroporti da aviazione commerciale ad aviazione generale, e nel caso di Perugia questo sarebbe un peccato perché qui c’è stato un investimento significativo”.