venerdì, 8 Novembre 2024

Niente da fare, la pandemia blocca anche l’ampliamento del CDG di Parigi

I criteri di sostenibilità ecologica lo avevano reso problematico, la pandemia con la crisi che ha travolto il traffico aereo gli ha dato il colpo di grazia: l’attesissimo quarto terminal dell’aeroporto parigini di Roissy-Charles de Gaulle, non nascerà. Anni di piani, polemiche, cambi di programma e colpi di scena sono finiti definitivamente in soffitta, il governo ha rinunciato al megaprogetto, che sarebbe stato inaugurato fra poco meno di vent’anni. Sul fascicolo, resta scritta la motivazione della rinuncia: “obsoleto”.

Le autorità francesi hanno rinunciato all’attesa estensione dell’aeroporto internazionale parigino facendo esultare gli ecologisti, che da sempre ne erano stati irriducibili oppositori. E l’annuncio è arrivato mentre in Consiglio dei ministri si presentava la discussa “legge sul clima”, ambiziosa secondo il governo, deludente secondo i difensori del clima. E’ stata proprio la logica della lotta contro il riscaldamento climatico, aggiunta alle prospettive negative sul futuro del traffico aereo, a dare il colpo di grazia a un progetto già in difficoltà.

Il governo ha chiesto al gestore, Aeroports de Paris, di “abbandonare il progetto e presentarne un nuovo, più coerente con gli obiettivi di lotta contro i cambiamenti climatici e di protezione dell’ambiente”. Il gruppo ADP ha preso atto e il suo presidente, Augustin de Romanet, ha annunciato di volersi concedere “il tempo di una riflessione sui nodi riguardanti il futuro dell’aeroporto”.

Il progetto aveva un costo di 7-9 miliardi di euro, l’obiettivo era di costruire entro il 2037 un quarto terminal per aumentare la capacità di accoglienza di 40 milioni di passeggeri all’anno: “è un progetto – ha detto la ministra Pompili – che non corrisponde più alla politica ambientale del governo e alle esigenze di un settore in piena mutazione, rivolto verso l’aereo verde di domani”. “Avremo sempre bisogno degli aerei – ha aggiunto la ministra – ma si tratta di averne un utilizzo più ragionato e di raggiungere un calo di emissioni di gas a effetto serra in tutto il settore”.

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