Affitti brevi, Giorgetti: il problema è Airbnb, non i proprietari


Approvata dieci giorni fa in Cdm è già caldo il dibattito per le modifiche potrebbero arrivare sulla Legge di bilancio 2026. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha chiesto che i ‘saldi’ della manovra rimangano inalterati ma certo alcune misure potrebbero vedere dei ritocchi: a partire da qella che riguarda gli affitti brevi.

“Il problema non sono i proprietari, il problema è Airbnb e tutto questo meccanismo che oggettivamente ha distrutto il mercato degli affitti di altro tipo. Dopodiché, ribadisco, non è una questione di vita o di morte”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Qui non c’è nessun intento di punire i proprietari, però bisogna capire se bisogna in qualche modo premiare le locazioni per abitazione oppure le locazioni per i turisti stranieri. Ecco, semplicemente questo”, ha sottolineato il ministro.
Giorgetti ha quindi precisato che la misura della manovra sugli affitti brevi “non è che sia entrata per distrazione. Io non sono mai distratto. Perché quando curo i soldi di tutti, anche i tuoi, ho il dovere di essere sempre concentrato”. Ma “come ho detto, il Parlamento c’è per migliorare perché io, come ministro dell’Economia, non ho la presunzione di fare tutte le cose giuste”, ha concluso.

Il pomo della discordia è l’inasprimento della tassazione sugli affitti brevi. La cedolare secca resta al 21% se la prima casa viene affittata senza intermediazione di portali internet, come Airbnb, altrimenti l’aliquota salirà al 26% come le seconde case. FI e Lega hanno promesso di volerla cancellare perché questo significa “colpire i piccoli proprietari”. Staremo a vedere.

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