Affitti brevi, sindaci felici per aumento cedolare secca


Da Milano a Roma, passando per Firenze, i sindaci di tre grandi città si schierano a favore dell’aumento delle tasse per gli affitti brevi. “Io vado contro corrente, a me non dispiace che vengano tassati di più rispetto ad adesso perché un’eccessiva diffusione porta un danno alla città” sottolinea il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala che parla di “30mila appartamenti che non vanno in affitto a lungo termine, magari per studenti e famiglie”. “Non si tratta di fare la guerra – precisa – ma Airbnb ha fatto utili astronomici in pochi anni. La politica deve cercare di governare questo fenomeno perché è ne l’interesse dei cittadini”.

SAulla stessa scia il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che la considera “una misura di buon senso perché, soprattutto nelle grandi città, la crescita di questo fenomeno incide sull’equilibrio del mercato immobiliare”. “Mi auguro – aggiunge – che per i potenziali maggiori introiti si pensi all’emergenza abitativa e a sostenere le politiche per la casa, un problema che riguarda milioni di famiglie e che richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni centrali”.

A favore anche la sindaca di Firenze. “E’ un provvedimento sensato, che va nella direzione, giusta, di garantire un’equità di trattamento tra chi opera nel turismo” afferma Sara Funaro. “Ricordo però – prosegue – che nelle nostre città c’è un grande tema da affrontare, che è quello dell’emergenza abitativa e non vediamo risposte su questo fronte. Sarebbe utile e importante che le risorse derivanti da questo aumento venissero investite per le politiche abitative e per dare risposte ai cittadini”.

Fuori dal coro, invece, la voce dell’assessore comunale al bilancio del Comune di Venezia e coordinatore cittadino di Forza Italia, Michele Zuin. “Sia come amministrazione sia personalmente, noi non la troviamo assolutamente giusta – sostiene – toccare la casa per noi è sempre stata una cosa che non va fatta”. A Venezia, ricorda l’assessore, l’amministrazione aveva fatto una cosa diversa, cioè proposto un regolamento che impegnasse chi aveva un appartamento da dare in locazione turistica a fare una serie di cose simili a quelle di un’attività ricettiva vera e propria, per esempio il check-in di persona.

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