Arriva dalla Sicilia l'ultima protesta messa in atto dalle agenzie di viaggio. Gino Campanella, titolare dell'agenzia Conca d'Oro di Palermo e presidente della sezione locale della Fiavet, da qualche giorno raccoglie le e-mail, ad oggi oltre cento, degli agenti che si sono uniti a lui per lottare contro il connubio Cral-TO che danneggia le adv.
Nella lettera "Agenti di Viaggio con l'acqua alla gola", Campanella accusa i Cral di vendere pacchetti vacanze nei villaggi siciliani con sconti superiori alle normali provvigioni concesse dagli stessi TO alle agenzie. "Per questo – sottolinea Campanella – diciamo ai TO che se ai Cral concedono sconti che vanno dal 10 al 18%, è giusto che alle agenzie concedano provvigioni del 25-30% in modo che anche le agenzie per i propri clienti possano praticare gli stessi sconti. Inoltre ai titolari dei villaggi e ai TO diciamo che gli agenti di viaggio non sono disponibili a vendere villaggi pubblicizzati dai Cral. Per questo ora devono decidere se optare per la vendita ai Cral o alle agenzie. Le strutture e i TO sono liberi di scegliere i loro partner – conclude – e non fare il doppio gioco con i clienti di agenzie che pagano il prezzo pieno e con clienti provenienti da altri canali con prezzi scandalosi".
Una battaglia condivisa anche da Giuseppe Cassarà, presidente onorario della Fiavet nazionale. "La verità – osserva Cassarà – è che ancora, dopo 75 anni di attesa, in Sicilia non abbiamo regole chiare e ruoli ben definiti, a danno delle agenzie di viaggi, ma anche dei clienti che non hanno garanzie. Crediamo sia venuto il momento di elevare, tutti insieme, una protesta energica e definitiva per la regolamentazione del settore senza rinviare più a leggi che non conseguono mai la soluzione di un problema storico che danneggia tutti". L'appoggio è venuto anche da Eurialo Viaggi, tour operator siracusano pecializzato sulla Russia: "Da tanti anni – spiega Alfio La Ferla, presidente del TO – abbiamo sempre fatto la scelta di non lavorare direttamente con i Cral ma solo attraverso le adv che storicamente li rappresentano. Le adv sono la ricchezza del tessuto turistico e vanno incoraggiate, altrimenti si perderà il rapporto con i turisti e i viaggiatori e ciò sarebbe la fine del turismo di qualità".