venerdì, 22 Novembre 2024

Dolphin traccia lo stato di salute del turismo italiano

Monitorato campione di adv per analizzare i filoni di intermediazione, organizzazione e biglietter

Alla vigilia della prossima Bit 2013, Dolphin Italia rende noto uno speciale studio relativo ai dati dell'andamento turistico del biennio 2011-2012 basati su monitoraggio dei bilanci di un ampio campione di agenzie di viaggio e presentati secondo tre filoni principali: intermediazione, organizzazione e biglietteria.
Nel particolare si evince che nel settore dell'intermediazione, il differenziale del volume delle vendite 2012 rispetto all'anno precedente si attesta tra il -11 e il -12%.
Nel settore dell'organizzazione, lo stesso differenziale fa segnare circa un -16%.
Per la biglietteria il differenziale è pressoché nullo, con dati invariati rispetto al 2011.
La lettura dei dati aggregati di bilancio delle aziende turistiche analizzate permette di comprendere il difficile momento che il settore sta attraversando. Sull'intermediazione, si evidenzia ciò che da tempo Dolphin dichiara, ovvero "la presenza di una netta erosione non solo dei volumi complessivi, ma anche della marginalità". Infatti, nonostante una politica di scontistica o last minute, unitamente allo sforzo di comprendere e cogliere i trend del mercato, spostando l'offerta laddove la richiesta pare più forte, i comportamenti da parte di molti operatori e agenti di viaggio non si sono dimostrati sufficientemente lungimiranti ed elastici. Il mercato è in continuo e celere mutamento – anche nel modo di porsi – ma molti non riescono ad adattare altrettanto velocemente i propri scenari d'offerta. In tal senso va affrontato anche ‘l'argomento web', che tanto ha scombussolato il settore, cercando invece di esaltarne la capacità ambivalente di essere concorrente e opportunità allo stesso tempo.
I dati invariati relativi alla biglietteria confermano la stabilità del settore Business Travel, tuttora legato a consuetudini di imprese che non hanno ancora recepito il cambiamento, soprattutto a causa della loro ‘verticalizzazione': pochi soggetti polarizzatori rispetto alla molteplicità e alla varietà del settore leisure.
Ma l'elemento più inquietante e sorprendente è la flessione dell'attività di organizzazione, grave sintomo di un settore che stenta a fare sistema e a strutturarsi in modo forte, determinato e focalizzato in vista di obiettivi concreti.

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