venerdì, 20 Dicembre 2024

Fiavet/2 Sistema distributivo a tre velocità

Agenti di viaggio alla ricerca di economie di scala

Dall’indagine emerge che l’intermediazione turistica riesce ancora a generare utili, che però continuano a ridursi in maniera davvero preoccupante. Valutato in 45 mld di euro l’ammontare dei consumi turistici delle famiglie e considerato che il profitto delle agenzie di viaggio non supera mediamente l‘1% (in quelle più piccole può scendere allo 0,5%), l’utile da suddividere per tutte le agenzie di viaggio sparse sul territorio nazionale, non supera i 4,7 miliardi di euro. Agenzie che ammontano complessivamente a 9.500 circa, di cui il 50% di nuova apertura, avvenuta dopo la liberalizzazione attuata nel 1998 dal Decreto Bersani. Utili nel complesso risibili che non sono però omogenei su tutto il territorio nazionale. Le agenzie di viaggio con le migliori performance, infatti, le troviamo nel nord-est, dove la domanda è rilevante e la rete distributiva non ancora capillare come in altre località italiane. Di contro le agenzie che soffrono di più questo stato di cose sono quelle del centro, dove il mercato non è particolarmente elevato e la rete piuttosto estesa. Altra variabile che emerge dallo studio è quella relativa alla grandezza delle agenzie. Dallo studio si rileva, infatti, che quelle più grandi realizzano maggiori profitti. Non solo per il maggiore potere contrattuale nei confronti del fornitore, quanto soprattutto per le economie di scala e di centralizzazione che riescono ad ottenere, a tutto vantaggio di numerose voci di spesa. Sul fatto, quindi, che le Agenzie di Viaggio debbano crescere, tutti si sono trovati d’accordo. Sulle modalità da perseguire sono state sostanzialmente due le ipotesi più accreditate: crescere in dimensioni per abbattere i costi di alcuni servizi, oltre che ottenere migliori condizioni di acquisto, ovvero investire nella propria attività, oppure aderire ad un network che sembra essere la novità più rilevante di quest’ultimo decennio nel mondo agenziale se è vero che il 50% circa delle nuove aperture sono state realizzate in forma associata (principalmente in franchising). E’ stato valutato che se le agenzie di viaggio di piccole dimensioni, attraverso le due ipotesi formulate, riuscissero a ridurre del 20% il gap che le separa da quelle più grandi, il loro utile di esercizio potrebbe addirittura raddoppiare.

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