La pandemia di Covid-19 ha provocato un vero e proprio arresto del settore dei viaggi, della ristorazione e dell’intrattenimento, che sta influenzando il turismo. Oggi, più della metà degli hotel Accor in tutto il mondo sono chiusi, probabilmente oltre i due terzi anche nelle prossime settimane. Una buona notizia però, è la conferma del recupero del mercato alberghiero cinese con progressivi miglioramenti del tasso di occupazione e dell’attività F&B.
Il repentino peggioramento della situazione ha spinto il Gruppo a intraprendere azioni drastiche in tutte le sue operazioni globali per limitare l’impatto negativo su guadagni e liquidità e prepararsi al recupero post-crisi. Le prime misure sono state messe in atto già da febbraio. Considerate le evoluzioni in corso, il Gruppo ha deciso di attuare nuove azioni forti che includono: abolizione dei viaggi, il blocco delle assunzioni, la disoccupazione parziale o tecnica che colpisce il 75% del personale della sede centrale nel secondo trimestre, generando una riduzione minima di 60 milioni di euro.