Più della metà degli albergatori italiani (53,4%) intende svolgere interventi di ristrutturazione o di ammodernamento delle proprie strutture ricettive, per migliorare la propria offerta e renderla più competitiva. I principali interventi programmati riguardano l’ammodernamento degli arredi delle camere (70,4%), degli arredi delle zone comuni (63,8%) e dell’immobile (47,86%). Il 38,3% invece non intende effettuare investimenti nel corso del prossimo anno per via della situazione economica contingente che alimenta incertezze per il futuro. Il 59,9% di coloro che staranno alla finestra, infatti, dichiara di voler investire, ma ritiene che questo non sia il momento ideale.
Lo rivela un’indagine di Federalberghi sulla propensione agli investimenti nel settore turistico ricettivo, che saranno esaminati mercoledì 9 ottobre dal Consiglio Direttivo della federazione, riunito a Rimini nell’ambito del Sia Hospitality design a Rimini.
Il Centro Studi di Federalberghi ha inoltre analizzato le 14.687 istanze presentate nei cinque anni di vita del credito d’imposta per gli investimenti di riqualificazione delle strutture ricettive e termali.
Gli investimenti complessivamente effettuati dalle imprese che hanno presentato l’istanza ammontano a circa 564 milioni di euro. Ma le risorse complessivamente disponibili, pari a 356.700.00,00 euro, hanno consentito di finanziarne solamente 8.386.
Conseguentemente, ben 6.301 interventi di riqualificazione effettuati (il 42,9% di quelli presentati), per un totale di circa 208 milioni di euro, non hanno ricevuto alcun sostegno, a causa dell’insufficiente dotazione finanziaria dell’istituto.
Dall’analisi di un campione significativo (sono state esaminate 7.530 istanze, pari all’89,8% di quelle che sono state finanziate), emerge che la provincia con il maggior numero di istanze approvate è quella di Bolzano, con 833 imprese ammesse a fruire del beneficio per circa 59,7 milioni di euro, seguita dall’area di Forlì – Rimini (598 imprese ammesse e 15,1 milioni di euro) e dalla provincia di Napoli (393 imprese ammesse e 18,5 milioni di euro). Completano la top ten la provincia di Venezia (371 imprese e 15,2 mln), l’area metropolitana di Milano – Monza – Lodi (358 imprese e 19,4 mln), la provincia di Roma (332 imprese e 17,8 mln), Trento (315 imprese e 10,5 mln), Brescia (256 imprese e 10,9 mln), Verona (207 imprese e 9,4 mln) e Padova (147 imprese e 8,2 mln).
Nel rammentare che la legge di bilancio per l’anno 2019 non ha rifinanziato il tax credit, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca invita il Governo ed il Parlamento ad un intervento urgente: “si tratta di un obiettivo di primaria importanza per il rilancio del settore turistico italiano, che Federalberghi ha incluso tra le priorità per la prossima manovra di bilancio, insieme alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia IVA ed al completamento della legislazione di contrasto all’abusivismo”.
Bocca conclude chiedendo “che vengano garantite le risorse necessarie per assicurare la doverosa copertura a tutte le imprese che effettuano un investimento, in analogia a quanto già avviene per le ristrutturazioni delle civili abitazioni, ponendo fine ad una procedura iniqua, che sino ad oggi ha assegnato il credito d’imposta a chi ha il dito più veloce o la linea internet più performante, per non parlare delle le peripezie che hanno caratterizzato l’ultimo click day”.