lunedì, 18 Novembre 2024

Guide e accompagnatori protestano al Mibact: estendere misure alla categoria

Dopo quella degli agenti di viaggio, oggi, giovedì 5 marzo, sono guide turistiche accompagnatori a protestare a Roma, questa volta davanti alla sede del Mibact, a seguito dell’esclusione di queste figure del settore dal pacchetto di misure che il governo ha varato per il comparto per contrastare l’emergenza coronavirus.

Lo ha annunciato l’Angt – Associazione Nazionale Guide Turistiche – che esprime anche disappunto e preoccupazione riguardo all’articolo 4 contenuto nella bozza del ddl proposto dal ministro Dario Franceschini e in presentazione al consiglio dei ministri nei prossimi giorni, considerato “nefasto” per il futuro della professione di guida turistica. L’associazione denuncia come dal 2013 si insista a procedere attraverso decreti e intesa Stato Regioni per regolamentare la professione di guida turistica senza tener conto dei principi costituzionali e giuridici che impongono allo Stato – attraverso una legge – tale regolamentazione.

Ma è comunque il Covid-19 la vera emergenza della categoria, come si legge in una nota di un’altra sigla, Confguide: “Le guide e gli accompagnatori turistici per primi subiscono gli effetti negativi derivanti dalle misure restrittive, peraltro prioritarie, sulle visite guidate e sui viaggi d’istruzione, dalla chiusura e dal contingentamento degli ingressi nei musei e, di fatto, dall’annullamento dei viaggi in Italia da parte dei turisti stranieri”.

Forte preoccupazione anche da Federagit che sottolinea come “il comparto delle guide turistiche è stato praticamente azzerato dall’emergenza coronavirus. La flessione di turisti, la cancellazione delle gite scolastiche italiane e straniere e i provvedimenti di chiusura di molte aree di interesse hanno portato al crollo dell’attività di guide e accompagnatori turistici. Una situazione di estrema difficoltà che sembra essere destinata a durare”.

E Valentina Grandi, presidente delle guide turistiche Federagit Confesercenti denuncia: “Nonostante questo, nelle bozze del decreto in circolazione, registriamo l’inspiegabile mancanza di qualunque forma di sostegno al comparto. Servono invece, urgentemente, interventi mirati a sostenerlo, a partire dalla sospensione dei pagamenti e dei versamenti contributivi. Ma è necessario anche agire sul piano fiscale: spostare in avanti i termini non basta, servono interventi più incisivi che tengano conto del crollo dei fatturati degli operatori”.

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