“Accogliamo con favore la segnalazione che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato al Parlamento e al Governo sul voucher obbligatorio, introdotto con l’art. 88 bis in sede di conversione in legge del Decreto Cura Italia”. Ad affermarlo Carlo De Masi, presidente di Adiconsum nazionale.
“Adiconsum – prosegue De Masi – aveva contrastato tale introduzione scrivendo anche ai sottosegretari Alessia Morani e Lorenza Bonaccorsi alle quali aveva presentato le proprie proposte: dalla proroga della validità dei voucher per ulteriori 12 mesi in caso di non utilizzo al rimborso in contanti, allo scadere del voucher, in caso di impossibilità ad usufruirne, dalla possibilità di un frazionamento del voucher in singoli servizi turistici all’istituzione di un Fondo di garanzia per i voucher emessi per i contratti di trasporto e delle prenotazioni alberghiere, in caso di fallimento delle compagnie aeree o delle strutture ricettive, così come previsto per i pacchetti turistici.
Pur riconoscendo che il comparto del turismo è tra quelli più penalizzati in assoluto dall’emergenza coronavirus – conclude De Masi – riteniamo tuttavia che esso non possa essere salvato con i voucher dei consumatori, ma da interventi strutturali e consistenti da parte del Governo. Adiconsum è pronta a collaborare con l’industria del turismo per individuare soluzioni di pronta applicazione a livello nazionale e rispettose delle raccomandazioni della Commissione europea, lavorando anche per prevenire gli eventuali contenziosi che potrebbero insorgere con i consumatori ricorrendo alle procedure di conciliazione”.
Pur riconoscendo che il comparto del turismo è tra quelli più penalizzati in assoluto dall’emergenza coronavirus – conclude De Masi – riteniamo tuttavia che esso non possa essere salvato con i voucher dei consumatori, ma da interventi strutturali e consistenti da parte del Governo. Adiconsum è pronta a collaborare con l’industria del turismo per individuare soluzioni di pronta applicazione a livello nazionale e rispettose delle raccomandazioni della Commissione europea, lavorando anche per prevenire gli eventuali contenziosi che potrebbero insorgere con i consumatori ricorrendo alle procedure di conciliazione”.