Sono tutti riuniti a Roma gli imprenditori europei del settore alberghiero e della ristorazione. La capitale infatti ospita in queste ore la 68^ Assemblea dell'Hotrec, la Confederazione europea degli imprenditori del settore alberghiero e della ristorazione, di cui Federalberghi è socio fondatore, alla quale aderiscono 44 associazioni nazionali in rappresentanza di 27 Paesi, per un totale di circa 1,7 milioni di imprese e 9,5 milioni di lavoratori.
Ai lavori è intervento, tra gli altri, il vicepresidente della commissione europea, Antonio Tajani, che ha illustrato la proposta presentata nei giorni scorsi dalla Commissione Ue, per una drastica semplificazione per il rilascio dei visti turistici cosiderato che ogni anno milioni di persone chiedono un visto per venire in Europa ma a causa di lungaggini burocratiche si perdono 10 milioni di turisti potenziali e 250 mila posti di lavoro.
Tajani ha anche prospettato la possibilità di ottenere visti turistici on line, anche se "ci sono molte resistenze da parte dei ministeri dell'Interno dei vari Paesi dell'Ue. Io credo però che la strada da percorrere sia quella".
"L'iniziativa promossa da Tajani – ha affermato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – accoglie in pieno una nostra sollecitazione. L'Italia è tra i Paesi che hanno maggiore interesse ad una semplificazione dei visti e guida la classifica dell'accoglienza dei turisti extra-europei con 43 milioni di pernottamenti negli hotel italiani nel 2012 rispetto ai 37 milioni nel Regno Unito, i 31 milioni in Spagna ed i 28 milioni in Francia. A questo punto, confidiamo che il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – ha concluso Bocca – che dal 1º luglio avrà la responsabilità di coordinare le politiche turistiche dell'Unione, conferisca a questo dossier un valore prioritario sollecitando il Consiglio dell'Unione Europea ed il Parlamento europeo ad approvare celermente la proposta della Commissione".
Per il vicepresidente di Fipe, Alfredo Zini, "queste semplificazioni vanno nella giusta direzione, speriamo che il nuovo Parlamento europeo mostri determinazione nel completare il percorso. L'unico rammarico è l'assenza, oggi, del ministro Franceschini. Ci auguriamo che il Governo metta presto mano al Titolo V, nel turismo serve chiarezza".
La proposta presentata dalla Commissione europea per cambiare le regole sui visti prevede: la fissazione di un termine massimo di dieci giorni lavorativi per il rilascio del visto, la semplificazione delle procedure burocratiche armonizzandole per tutti i consolati o le ambasciate Ue, l'abolizione dell'obbligo di recarsi di persona al consolato, i visti multipli, validi per più anni, per chi visita regolarmente l'Europa e che abbia ottenuto un visto per due volte negli ultimi 12 mesi, evitando dunque, a chi è già registrato nel sistema, che debba recarsi di persona al consolato.
Dal canto suo, il direttore di Enit, Andrea Babbi, ha ricordato l'accordo siglato nel gennaio 2013 tra il ministero degli Esteri e l'Enit che ha garantito 30 unità operative in più a disposizione dei consolati, consentendo il rilascio di circa 200 mila visti turistici in più ed entrate per oltre 200 milioni, con una spesa di 450 mila euro.