Assomarinas è stata ricevuta in Audizione dalle Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera dei Deputati sull’esame dei progetti di legge di revisione e riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo.
In considerazione dell’importanza strategica per il nostro Paese delle concessioni della portualità turistica e a tutela dell’operatività di un settore in sofferenza, in cui negli ultimi anni il 40% dei porti turistici italiani ha avuto difficoltà finanziarie legate anche al contenzioso sui canoni demaniali e in cui alcuni scali sono addirittura arrivati al concordato fallimentare, Assomarinas ha colto l’occasione per avanzare alcune proposte.
“Innanzitutto chiediamo – si legge in una nota dell’associazione – che la direttiva Bolkestein non sia applicata alle concessioni demaniali marittime perché trattandosi di concessioni di beni e non di autorizzazioni all’esercizio di servizi, le concessioni relative alla costruzione e gestione di strutture per la nautica da diporto vedono quale elemento centrale dell’intervento amministrativo la realizzazione del porto turistico e non la gestione di un servizio, che in assenza della costruzione non sarebbe concepibile”.
Assomarinas ha, inoltre, manifestato la necessità di tutelare con un congruo periodo di proroga (30 anni) il legittimo affidamento delle imprese che hanno ottenuto la concessione demaniale prima del 2009 e di porre rimedio al contrasto con i principi costituzionali della disciplina relativa all’ammontare dei canoni demaniali delle concessioni relative ai porti turistici, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.29/2017.