venerdì, 22 Novembre 2024

FTO, inutili allarmismi sull’aumento dell’IVA

In questi giorni sulla stampa si è tornato a parlare di aumento delle aliquote IVA inserito nelle ‘clausole di salvaguardia’ che l’Italia ha introdotto per la prima volta nel 2011 e più volte modificate nelle successive manovre finanziarie per rispettare i vincoli dell’Ue conti pubblici.

Anche quest’anno da ultimo con la manovra bis, il DL 50/2017 all’art.9 riporta “Avvio della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia concernenti le aliquote dell’IVA e delle accise”. Una attenta lettura dell’articolo fa emergere l’aumento della aliquota ordinaria dall’attuale 22,00% al 25,00% dal 1 gennaio 2018, al 25,40% nel 2019, scenderebbe poi al 24,90% nel 2020 per tornare al 25,00% nel 2021. Anche l’aliquota ridotta passerebbe dal 10,00% all’11,50% dal 1 gennaio 2018, al 12,00% dal 1 gennaio 2019 ed infine al 13,00% nel 2020.
Va però letto con attenzione anche il titolo che parla di “avvio della sterilizzazione” che significa “inizio delle attività per evitare tali aumenti”. Per sterilizzare l’aumento dell’IVA occorrerà, come già accaduto in passato, un intervento nella prossima legge di bilancio altrimenti l’incremento scatterebbe dal prossimo anno per effetto delle sopra citate “clausole di salvaguardia”. Anche quest’anno i segnali che giungono dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Commissione europea sono oltremodo confortanti pertanto ci si può ragionevolmente attendere che, come avvenuto negli anni passati, anche questa volta le “clausole di salvaguardia” non scatteranno. FTO vuole sottolineare che le lodevoli iniziative di “informazione al mercato” a volte possono dare segnali non comprensibili e addirittura fomentare inutili allarmismi.

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