domenica, 22 Dicembre 2024

FTO, Gattinoni: stop ad oligopolio dei vettori low cost

“Le compagnie aeree low cost devono garantire agibilità operativa ad agenzie di viaggi e tour operator per tutelare tutte le fasce di clientela, sulla falsariga di quanto già previsto nei bandi per la continuità territoriale. Poi bisogna creare un fondo di insolvenza a difesa degli utenti e delle aziende del Turismo organizzato in caso di fallimento di un vettore aereo. Infine è necessario istituire una cabina di regia interistituzionale, cui partecipino anche le associazioni maggiormente rappresentative, che consenta di governare la pianificazione dei collegamenti aerei e degli incentivi eventualmente concessi alle compagnie”. Sono le richieste arrivate da Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, nel corso dell’ultima audizione in commissione Trasporti alla Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle ‘Prospettive della mobilità verso il 2030, dalla continuità territoriale all’effettività del diritto alla mobilità extraurbana’.

“Anche alla luce della conformazione geografica del nostro Paese e della presenza di isole come Sicilia e Sardegna, deve essere garantita la convivenza tra le esigenze dei residenti e dei turisti – ha aggiunto Gattinoni – Un obiettivo incompatibile con il regime di oligopolio o monopolio di alcune compagnie aeree low cost che ostacolano le agenzie di viaggi e non garantiscono collegamenti in continuità a beneficio di residenti, di persone provenienti da Paesi extra Ue o di coloro che si spostano per motivi di lavoro, di salute, di studio, e a ridotta mobilità o che non hanno dimestichezza con carte di credito e prenotazioni online.
Bisogna garantire i diritti dei viaggiatori, previsti dal regolamento 261, in termini di informazione, assistenza riprotezione e rimborso dei biglietti. Ma è necessario pure avere una regia istituzionale centrale nella gestione delle rotte, anche rispetto al frammentato sistema di aiuti economici che Regioni ed enti locali elargiscono ai vettori in relazione alle esigenze dei singoli scali aeroportuali e dei territori di riferimento. Solo così eviteremo sprechi dei soldi pagati dai contribuenti e proteggeremo davvero residenti e turisti che si muovono in Italia”.

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