Fondi esigui, mancanza di personale e un'endemica fragilità. Ma anche la bellezza della natura e la capacità di incarnare espressioni storiche e culturali al pari di un'opera d'arte. E' la fotografia dei nostri parchi e aree verdi scattata dalla neonata Associazione Parchi e Giardini d'Italia al suo primo convegno nazionale, promosso in collaborazione con Arcus e Associazione Civita al Museo Maxxi di Roma.
"Oggi – esordisce il ministro dei beni culturali e del turismo Massimo Bray – l'Italia gode di 5 mila ville e giardini oggetto di tutela del ministero, molti sono privati e molti sono andati perduti negli ultimi cento anni. Occorre consapevolezza e partecipazione a partire dai proprietari. Andrebbe regolamentata l'armonia architettonica nell'inserimento di nuovi elementi e forse anche ripensati i centri storici delle città, rivalutando la passione per i giardini".
Ma quanti sono i parchi e giardini d'Italia? Censirli tutti, d'intesa con il protocollo di collaborazione con il Mibac, è il primo obbiettivo dell'APGI, che tra gli altri, raccoglie anche il Fondo Ambiente Italiano, il Touring club italiano, l'Associazione dimore storiche italiane, i Garden Club d'Italia, la Fondazione Ente Ville Vesuviane e l'Istituto Ville Tuscolane.
"L'Italia – spiega il presidente dell'APGI Ludovico Ortona – è in ritardo rispetto a paesi come Francia e Portogallo. Oltre al censimento nazionale conoscitivo, puntiamo sulla formazione del personale, intensificando anche le attività delle Regioni, e a sgravi fiscali per la manutenzione dei giardini dei privati".
Oltre al portale www.apgi.it, l'associazione rappresenterà poi l'Italia nel progetto Parks and Gardens of Europe, finalizzato allo scambio di esperienze e informazioni a livello comunitario.