Il neo ministro del Turismo Daniela Santanchè ha partecipato ai lavori della giunta della Federalberghi, nel corso della quale sono stati affrontati i temi di maggior rilievo per il settore.
Dopo essere stata ricevuta dal presidente Bernabò Bocca, il ministro ha portato un saluto incoraggiante alla categoria. “Siamo grati al ministro per aver fatto proprio da noi il suo primo incontro ufficiale con le associazioni di categoria – ha dichiarato Bocca – Tra le mille criticità che abbiamo vissuto ultimamente e che stiamo ancora vivendo a tutti gli effetti, c’è da sottolineare che la presenza delle istituzioni dà grande forza ad un comparto come il nostro che lavora per l’Italia”.
“Ho una grande ambizione – ha esordito Santanchè – che tutte le parole che ho sentito sin da piccola riguardo il turismo diventino realtà: un settore che rappresenta il petrolio dell’Italia? Petrolio deve diventarlo davvero. Considerata da sempre la prima azienda del Paese, deve necessariamente recepire davvero investimenti importanti. Quello del turismo è settore produttivo rigenerativo – ha aggiunto il ministro – Dobbiamo essere fieri e capaci di difendere il nostro brand in tutto il mondo con la consapevolezza di essere i più forti. Il made in Italy oggi ci dà un vantaggio incredibile: da una nostra ricerca è emerso che le persone sono disposte a spendere un 20/25% in più per questo. Gli obiettivi sono stati centrati dal ministro che mi ha preceduto. Oggi siamo in grado di poter chiedere di più e il mio impegno sarà proprio quello di riuscire ad ottenere più fondi possibile per il comparto”.
“Questa è un’occasione importante per far presente al ministro Santanchè le nostre istanze – ha sottolineato dal canto suo Bocca – L’emergenza per noi oggi si chiama ‘caro bollette’, un fatto che riguarda tutti, ma in particolare le imprese del ricettivo che sono basate su strutture energivore. Inoltre si fa sempre più sentire la necessità di incentivi per la riqualificazione, di contrasto all’abusivismo. E ancora, dobbiamo far presente l’esigenza di una riduzione della pressione fiscale. Per non parlare del grosso problema della carenza del personale. Le questioni di maggior emergenza sono sotto gli occhi di tutti, ma parlarne assieme, in un contesto di totale collaborazione ed ascolto, non può che premiare l’obiettivo comune caro alla categoria quanto al ministro del Turismo: superare gli ostacoli intervenendo con azioni mirate, per arrivare pronti o sufficientemente in forze ed essere in più possibile competitivi a livello internazionale”.