martedì, 19 Novembre 2024

Tassa soggiorno, Federterme scrive a comuni termali per dire no

Convocato per il 3 agosto a Roma un tavolo con l’Ancot

Lettera aperta ai sindaci dei comuni termali e al presidente dell'Ancot (Associazione nazionale comuni termali) per segnalare "la più viva preoccupazione di Federterme" sulle ricadute dell'applicazione della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive termali.  "Pur rendendomi conto, infatti, delle pressanti esigenze finanziarie degli enti locali e dei Comuni in particolare, – scrive il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci – segnalo che, qualora le amministrazioni delle località termali decidessero di avvalersi della facoltà (la legge, infatti, non prevede un obbligo) di applicare l'imposizione del tributo in questione questo determinerebbe, oltre ad una perdita economica secca per tutti gli operatori, anche un'immediata e certa ricaduta negativa per i flussi turistici, in quanto l'aggravio verrebbe immediatamente percepito come ‘iniquo', oltre che dal normale turista, soprattutto da chi si reca alle terme (e sono la maggioranza) per motivi di salute". Ed "un'eventuale scelta in tal senso nell'arco della corrente stagione – prosegue Jannotti Pecci – andrebbe ad incidere in modo illegittimo ed ingiustificato su listini già definiti ed accordi commerciali già chiusi e non modificabili".
L'invito di Federterme a ricercare congiuntamente un percorso di uscita dalla crisi in atto in un tavolo di discussione condivisa è stato già accolto dal presidente di Ancot, Massimo Tedeschi, che parteciperà ad una riunione già fissata per il 3 agosto a Roma.

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