Sì dell'Aula della Camera all'istituzione, presso il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, di elenchi nazionali di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi, esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali, storici dell'arte a cui affidare gli interventi operativi di tutela, protezione, conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Ora il testo, approvato all'unanimità dall'Assemblea di Montecitorio, passa al Senato. In base alla modifica del Codice dei beni culturali approvata a Montecitorio, si interviene nell'ambito delle professioni non organizzate in ordini o collegi.
E dal Cile, dove sta partecipando al Summit mondiale dell'arte e della cultura (Ifacca), il ministro Massimo Bray twitta la sua soddisfazione: "è importante un #riconoscimento delle straordinarie professionalità che lavorano per la #cultura. Oggi la Camera lo ha ribadito #opencamera".
Un via libera che mette d'accordo anche gli addetti ai lavori. Per Alessandro Pintucci, presidente della Confederazione Italiana Archeologi, è "un primo fondamentale passo verso il riconoscimento dei professionisti dei Beni Culturali". Un risultato, fa notare ancora il presidente della confederazione, "conseguito attraverso l'impegno congiunto delle istituzioni e di tutte le associazioni di categoria, che, grazie al confronto e alla collaborazione, hanno dato vita ad un testo che ha trovato l'approvazione di tutti i soggetti coinvolti".
"Da anni i professionisti dei beni culturali aspettavano questo riconoscimento perciò siamo molto soddisfatti del voto" fa notare Manuela Ghizzoni, vice presidente della commissione Cultura e relatrice della legge approvata dalla Camera sugli elenchi dei professionisti dei beni culturali. ''Si tratta – sottolinea Ghizzoni – di un primo, necessario, atto per orientare nella giusta direzione le future politiche per l'immenso patrimonio dei beni culturali. Molto resta ancora da fare per garantire la buona occupazione in questo settore ma siamo certi che non può esserci piena tutela del nostro patrimonio culturale se non si valorizzano le competenze e la dignità degli specialisti ai quali il Paese ne affida di fatto ogni giorno la tutela e la valorizzazione".