L’incontro in videoconferenza tra sindacati e Alitalia sulla cig, previsto per oggi, è stato rinviato ad altra data da definirsi. Lo si apprende da fonti sindacali.
Intanto, sono saliti a circa 19.000 gli italiani rimpatriati in aereo dal Regno Unito nell’ultimo mese, nel pieno dell’emergenza coronavirus, grazie ai voli speciali messi a disposizione in massima parte da Alitalia in coordinamento con l’ambasciata d’Italia a Londra e con la Farnesina. Le partenze hanno riguardato “persone in difficoltà o mosse da situazioni di particolare urgenza”, precisa l’ambasciata. In larga parte si è trattato di giovani con contratti di lavoro a tempo, rimasti senza occupazione e senza reddito a causa del lockdown, di studenti e in qualche caso di famiglie intere con figli. I picchi sono stati toccati fra il 21 e il 29 marzo, a cavallo della chiusura di locali, negozi, scuole e università anche nel Regno, con una media 900 prenotazioni al giorno.
Il 13 marzo, sullo sfondo dello stop attuato da tutti gli altri principali vettori, Alitalia aveva ridotto a un volo quotidiano Londra-Roma i suoi collegamenti fra l’isola (dove in totale si stima vivano circa 700.000 connazionali, in stragrande maggioranza nella capitale) e la penisola, incrementati poi fino a 4 (tuttora operativi) a partire dal 6 aprile su richiesta dell’ambasciata e del ministero degli Esteri. Domenica scorsa, inoltre, l’ambasciata ha concordato con il vettore Neos un ulteriore singolo volo sulla rotta Edimburgo-Milano-Roma per offrire un’opportunità di rientro pure dalla Scozia.