La cig è in cassaforte e i 1.453 lavoratori Air Italy sparsi per l’Italia, in massima parte tra Lombardia e Sardegna, potrebbero avere il paracadute sociale già dall’1 settembre. Ma il percorso per arrivare ad un accordo non è in discesa: l’azienda ribadisce che si chiude e potrebbe già da subito far scattare le prime lettere di licenziamento, i sindacati pressano la società – e indirettamente le istituzioni – perché invece questo anno scarso di tempo possa servire per dare una seconda chance ai dipendenti della compagnia.
Il primo faccia faccia in videoconferenza tra i vertici del vettore e le organizzazioni sindacali si è concluso con una buona notizia – la disponibilità a 10 mesi di cig prevista dal governo – e con una meno buona: senza alternative la vicenda della storica Alisarda, divenuta poi Meridiana e trasformata in Air Italy, si fermerà nel 2021.
La speranza che possa essere costituita una newco con Alitalia è sempre viva ma prima – lo ripetono i sindacati come un mantra – bisogna salvaguardare il know how del settore aereo rappresentato in questo caso da 1.453 persone per i quali l’incubo del licenziamento collettivo sta solo slittando. Il prossimo incontro azienda-sindacati è in programma domani, mercoledì 26 agosto.