giovedì, 2 Maggio 2024

Aiuti di stato per Alitalia? Ue bacchetta Roma

Bruxelles delusa per la mancata notifica ma Lupi rassicura. Intanto Fs si tira fuori

All'indomani del via libera dei soci all'aumento di capitale da 300 milioni, è ancora la polemica sugli aiuti di stato a tenere banco. L'accusa innescata lunedì dal concorrente British Airways, e ribadita in un esposto dal Codacons, è rimbalzata da Bruxelles, dove il portavoce del commissario alla concorrenza Joqauin Almunia ha parlato chiaro: "Tutti gli Stati sono obbligati a notificare alla Commissione quando si tratta di aiuti di Stato" e siccome nel caso di Alitalia "non possiamo escluderlo, ci aspettiamo una notifica". Solo con quell'atto, infatti, la Commissione potrà esprimere un parere.   
Ma il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi garantisce che Bruxelles riceverà "tutte le risposte esaurienti, efficaci ed efficienti. Non per dimostrare che non sono aiuti di Stato ma per dire che il Governo ha fatto il Governo e non ha dato aiuti per salvare un'azienda: Poste – ha spiegato – è una Spa, produce utili, è sul mercato e ha sviluppato la sua aziende. Siamo assolutamente certi delle nostre ragioni". Mentre il presidente di Cdp Franco Bassanini ribadisce che "Poste non utilizzerà nemmeno un euro del risparmio postale".   
Intanto si sono aperti i termini (fino al 14 novembre) per sottoscrivere l'aumento di capitale. E mentre i soci si fanno i conti in tasca, al momento è ufficiale solo l'adesione di Intesa SanPaolo (con un massimo di 76 milioni). Air France-Klm, invece, secondo la stampa francese, "ha interesse a lasciarsi diluire non partecipando all'aumento di capitale e a ritornare tra sei mesi, quando la ristrutturazione sarà già cominciata".  
Intanto sulla scrivania di Gabriele Del Torchio c'è la bozza del Piano per i prossimi mesi, cui sta contribuendo anche l'ad di Poste Massimo Sarmi. In particolare, sarebbe prevista la ristrutturazione di una parte del debito (intorno al mezzo miliardo); il taglio di una decina di aerei di medio raggio; il congelamento degli aerei di lungo raggio che dovevano arrivare nel 2014; la revisione del costo dei leasing degli aeroplani. Per quanto riguarda i dipendenti, il Piano dovrebbe prevedere una riduzione per un migliaio di persone con solidarietà e prepensionamenti.
Sull'operazione del Governo per salvare Alitalia, infine, le Ferrovie dello Stato si chiamano fuori da un eventuale intervento in una seconda fase. "Non hanno voluto operare una discontinuità, non siamo mai stati coinvolti. Non c'è un capitolo aperto o chiuso, non c'è proprio una proposta", afferma l'ad Mauro Moretti.

 

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