Una stretta di mano collettiva davanti a telecamere e fotografi diventa il simbolo della volontà di fare squadra della nuova Alitalia. Ecco il presidente Luca Cordero di Montezemolo, l’ad Silvano Cassano e il vice presidente James Hogan sorridenti nel corso della conferenza in cui è stato presentato il piano strategico della nuova compagnia.
“Oggi ci sono le condizioni, l’entusiasmo e le disponibilità economico-finanziarie per iniziare una nuova era di Alitalia”, ha garantito Montezemolo e dunque Alitalia è pronta a tornare a crescere e ad essere un vettore riconosciuto a livello globale.
A dare sicurezza sono soprattutto i 560 milioni investiti da Etihad (parte di un pacchetto da 1,760 miliardi), che resterà “investitore a lungo termine”. “Non siamo qui per un mordi e fuggi”, ha detto il numero uno della compagnia emiratina Hogan, che però da questo investimento vuole un ritorno commerciale. “Non siamo una banca, negli Emirati non esistono sovvenzioni a fondo perduto”, ha messo in chiaro il manager australiano, sottolineando che le cose devono cambiare per l’ex compagnia di bandiera: “Va male perché finora è stata gestita come una società pubblica, ora serve un cambiamento radicale nel modo di lavorare con una riduzione dei costi e un aumento della produttività. Questa – sostiene Hogan- è l’ultima possibilità”.
L’obiettivo del Piano è di riportare l’azienda all’utile, dopo gli oltre 1,6 miliardi persi nei sei anni di Cai: il target è il 2017, quando l’utile netto sarà vicino ai 100 milioni. Per arrivarci, “nel 2016 puntiamo sullo sviluppo, il contenimento delle perdite e il pareggio finanziario”, ha spiegato Cassano assicurando che la compagnia ha una situazione patrimoniale “molto forte”, ma ci sono “gravi difficoltà operative”.
Le parole d’ordine pei prossimi mesi, ha indicato Cassano: qualità (“Faremo tutti gli investimenti per dare al cliente un servizio a cinque stelle”) e network (nuove rotte e più frequenze con focus America e Asia).
Per il rilancio di Alitalia, inoltre, quattro priorità, ha sintetizzato Montezemolo: prima fra tutte le persone che lavorano nell’azienda; poi il brand, per fare di Alitalia l’ “interprete dell’Italia nel mondo”; i servizi; e le rotte. Proprio ai dipendenti Montezemolo si è rivolto chiedendo “spirito di corpo e motivazione”: un messaggio necessario visto che proprio ai lavoratori è stato chiesto uno dei maggiori sacrifici per arrivare all’accordo con Etihad (circa 2 mila esuberi) – e per ricordarlo un gruppo di lavoratori del Cub Trasporti ha improvvisato una protesta prima della conferenza stampa. Sul tema occupazionale i vertici della nuova Alitalia non escludono la possibilità di tornare ad assumere: “Non possiamo fare promesse – avverte Cassano – prima rimettiamo le cose in ordine”. “Il successo del business – sottolinea pragmatico Hogan – creerà automaticamente nuovi posti di lavoro”.
Intanto sono arrivate anche le congratulazioni da parte di Air France-Klm. “Felicitazioni” è il commento dell’amministratore delegato di Air France-Klm, Alexandre de Juniac, sottolineando che la compagnia franco-olandese mantiene buoni rapporti, senza tensioni, con Alitalia.