Alitalia rifà i calcoli. Nel cda che si è riunito ieri, il primo della nuova compagnia, è stato approvato il budget 2015 ma soprattutto sono stati rivisti i target alla luce del nuovo scenario macroeconomico caratterizzato dal crollo del prezzo del petrolio e il rafforzamento del dollaro. Un contesto, dunque, ben diverso, rispetto a quest’estate, quando si è iniziato a lavorare al piano industriale messo a punto insieme ad Etihad. “Sono stati rivisti i target”, ha detto il neo presidente Luca Cordero di Montezemolo uscendo dalla riunione, che è durata circa cinque ore: il manager non ha voluto però sbilanciarsi su come siano stati rivisti gli obiettivi e, a chi chiedeva se si trattasse di una revisione in positivo, ha detto di non poterlo dire e ha puntualizzato che su questo “stiamo guardando con attenzione”.
Nel Piano cui hanno lavorato quest’estate Alitalia ed Etihad era indicato l’obiettivo di un ritorno all’utile nel 2017 (108 milioni di euro), con un fatturato di 3,7 miliardi di euro; al 2023 è previsto un utile di 212 milioni e un fatturato di quasi 4,5 miliardi.Il prezzo del greggio è però oggi pressoché dimezzato rispetto ad agosto (si aggirava poco al di sotto dei 100 dollari al barile, mentre oggi è a 48 dollari) e questo sta dando una mano ma non in misura intera e i vantaggi veri si cominceranno a vedere dall’anno prossimo: al momento, infatti, l’effetto positivo è stato in parte annullato dal cambio euro-dollaro; inoltre per il 2015 c’è da considerare che le grandi compagnie, tra cui Alitalia, si sono già assicurate oltre la metà del loro fabbisogno di carburante ad un prezzo definito durante il 2014, quindi superiore alle quotazioni attuali.
E di questo terrà conto il Piano strategico esaminato in consiglio e le cui “linee guida” verranno presentate oggi in una conferenza stampa.