Arrivano altri sei mesi per concretizzare la soluzione per Alitalia. Il Governo ha deciso di prorogare fino al 30 giugno 2019 il termine per rimborsare i 900 milioni più interessi del prestito ponte.
“In questo momento – ha spiegato stamattina il vicepremier Luigi Di Maio in un forum all’ANSA – c’é una proposta vincolante di Ferrovie che presuppone tre mesi di ‘due diligence’ e l’analisi dei dati per un piano industriale assieme a un partner. Il prestito ponte va rinviato per consentire a Fs di scrivere il piano industriale entro il 31 gennaio. La restituzione del prestito dovrebbe essere fissata tra maggio e giugno, ma se l’Antitrust fa prima con il suo parere possiamo anticipare. Abbiamo disponibilità anche inattese da varie parti del mondo – ha aggiunto Di Maio -, possiamo fare una newco anche a due miliardi, senza stare sempre sulla soglia di galleggiamento come ha sempre fatto Alitalia”.
In questo progetto di rilancio chiedono da tempo di essere coinvolti i sindacati, che nei giorni scorsi sono arrivati a minacciare la mobilitazione in mancanza di una convocazione del tavolo permanente promesso dal ministro dello sviluppo Di Maio il 12 ottobre. Convocazione che finalmente è arrivata per il 12 dicembre, appena in tempo per scongiurare il presidio dei lavoratori Alitalia che Filt Cigl, Uiltrasporti e Ugl trasporti stavano organizzando per l’11.
“Ci auguriamo che il pieno coinvolgimento della rappresentanza sindacale dei lavoratori sia vero e non effimero, diversamente, la prossima volta non faremo sconti sulla mobilitazione”, avvertono però le tre sigle, che chiederanno a Di Maio garanzie sui vari nodi da sciogliere, dal prestito al piano di Fs. Chiede di avere maggiori certezze anche la Fit Cisl e i piloti dell’Anp considerano l’incontro “determinante” per il futuro della compagnia.