venerdì, 3 Maggio 2024

Alitalia, lo sciopero Anpac fa pochi danni, Cassano: no licenziamenti

Disagi limitati per i passeggeri per lo sciopero dei piloti e assistenti di volo di Alitalia proclamato ieri da Anpac e Usb. Ma la protesta fa irritare l’ad della compagnia Silvano Cassano, che rassicura il personale escludendo il rischio licenziamenti, e se la prende con l’associazione professionale, bollandone le dichiarazioni come “propaganda” e minacciando di interrompere il dialogo.   

“I fatti dimostrano come le affermazioni di Anpac siano propaganda rivolta a creare indebitamente preoccupazione tra il personale e raccogliere adesioni allo sciopero”, afferma Cassano in una lettera inviata ai dipendenti e poi nel pomeriggio un comunicato rafforza ulteriormente questa posizione. “Riconosciamo il diritto di sciopero ma non accettiamo la propaganda di falsità pretestuose”, sottolinea Cassano, che avverte: “Alitalia non è interessata a confrontarsi con chi persegue in simili atteggiamenti puramente strumentali e improduttivi”.

Cassano ribatte quindi punto per punto sulle motivazioni della protesta dell’Anpac: esclude il rischio licenziamenti (“il personale navigante non rischia di ‘andare a spasso’ ma è destinato ad essere riportato a pieno impiego e produttività”); rassicura sulla situazione di Cityliner, la compagnia ‘regional’ del Gruppo (non ci sono eccedenze, ma al contrario “nel 2015 abbiamo stabilizzato 30 unità e entro fine anno 11 piloti lavoreranno in Etihad); i voli con la rumena Blu Air sono per un’ “attività charter estemporanea”, che non può essere fatta da Alitalia.  

Intanto arrivano nuove stime su quanto sia costata alla collettività la vecchia Alitalia: secondo l’Ufficio studi Mediobanca Mbres, in quarant’anni l’onere complessivo a carico del settore pubblico e della collettività è stimabile in circa 7,4 miliardi, di cui 3,3 miliardi prodotti nella gestione ‘in bonis’ (dal 1974 al 2007) e 4,1 nella gestione commissariale (2008-2014).

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