Dopo il pressing del Governo che ha chiesto ad Alitalia un approfondimento sul Piano, adesso anche i sindacati starebbero preparando uno sciopero di tutto il personale a febbraio. Le sigle di categoria sarebbero pronte ad aprire la procedura di raffreddamento al termine della quale potrebbe essere proclamata la protesta.
A preoccupare è la situazione della compagnia, che continua a perdere circa 1 milione al giorno e sta cercando di avviare la ‘fase 2’ per il rilancio da qui al 2021.
Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda è tornato a ribadire che “del tema esuberi non si parla finché non c’è un piano industriale complessivo”.
Il ministro ha assicurato la disponibilità del Governo ad aiutare la compagnia nei modi che gli competono e sottolineato come sia stato riscontrato da parte degli azionisti “uno sforzo ed un sentire unanime” nell’appoggiare il piano di rilancio.
In attesa che il piano definitivo approdi sul tavolo del Governo slitta anche la sua presentazione al personale e ai sindacati. Cramer Ball, ad della campagnia, in una mail inviata ai dipendenti ha annunciato il rinvio: “il mio impegno di condividere con voi a gennaio i dettagli della fase due del piano industriale slitterà per ultimare la definizione del piano e proseguire il lavoro insieme agli stakeholder coinvolti. In questi cruciali 60 giorni che il consiglio di amministrazione ci ha concesso per dimostrare come intendiamo ridurre radicalmente i costi e aumentare in modo significativo produttività e ricavi – aggiunge Ball – continueremo a lavorare con fiducia e vigore”.
Per quanto riguarda i sindacati, alcune indiscrezioni parlano di un incontro informale e riservato. Intanto il 20 gennaio si fermerà tutto il settore del trasporto aereo: è infatti confermato lo sciopero di 4 ore (dalle 14 alle 18) proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta per la mancata erogazione delle prestazioni del Fondo di solidarietà del trasporto aereo.