martedì, 30 Aprile 2024

Ball: stop ai privilegi per lavoratori Alitalia ma no scontro con sindacati

Tagliare i “privilegi” di cui godono piloti e assistenti di volo ma nello stesso tempo avviare un “dialogo costruttivo” con i sindacati per “il bene del business”. Bastone e carota da parte del nuovo ad di Alitalia, Cramer Ball che, davanti alla Commissione Trasporti della Camera, annuncia: “non intendo pagare questo loro trasferimento ogni settimana” e chiede ai dipendenti “di pagare le tasse sui voli che fanno per raggiungere il posto di lavoro”, spiegando che l’azienda punta a “rendere operativa la misura dal 1 settembre”.

Nel frattempo però Alitalia continuerà a “collaborare con i sindacati per trovare soluzioni” perché “non abbiamo nessuna intenzione di avere vertenze sindacali, rispettiamo i sindacati, abbiamo bisogno di rapporti industriali stabili e in armonia”, afferma mentre ribadisce che “nessuna altra compagnia al mondo offre privilegi del genere”.

E su questo tema interviene anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo, seduto accanto a Ball, rimarcando che “lo sciopero di martedì 5 luglio ci ferisce” e che “tutta una serie di privilegi che le altre compagnie del mondo non hanno e sono solo dell’Alitalia non possono stare in piedi, perché la nostra azienda continua a perdere denaro”. Secondo Montezemolo, Alitalia “è come un bambino che ha bisogno di latte, deve evitare gli spifferi” per poter crescere.   

Immediata la reazione dei sindacati. “Per il latte che serve ad Alitalia le mucche da mungere non possono essere sempre i lavoratori”, tuona la Fit-Cisl, rispondendo a Montezemolo.

Quindi le quattro sigle sindacali Filt/Cgil, Fit/Cisl, UilTrasporti, UglTA in una lettera aperta a Ball lo accusano di aver fatto recentemente “dichiarazioni eccessive, ingiuste per non dire inaccettabili, per essere anche solo lontane dalla verità storica e da quello che è stato fatto con sacrifici reali e tangibili per il rilancio di Alitalia”. Puntualizzano che “non intendono difendere privilegi” e che soprattutto “lo sciopero non è un’azione che vuole distruggere l’impresa”. E chiedono quindi “l’avvio di una vera nuova fase concreta di confronto nelle relazioni industriali” della compagnia.

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