Alitalia è e deve rimanere privata. Il Governo si limiterà a sostenere il processo di ristrutturazione e rilancio e vigilare sull’attuazione del piano industriale. Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda definisce così i contorni del possibile ruolo dello Stato nell’ex compagnia di bandiera per la quale continuano a circolare ipotesi di intervento pubblico, forse sotto forma di garanzia.
Intanto per stasera è in programma un incontro tra i segretari di Uil, Cgil e Cisl al Mise con i ministri dello sviluppo, dei trasporti e del lavoro Calenda, Delrio e Poletti. L’azienda dal canto suo assicura la massima collaborazione: “Abbiamo fornito molte informazioni e altre le forniremo”, ha detto l’ad Cramer Ball, sottolineando la necessità di raggiungere un accordo con i sindacati (“è fondamentale e faremo di tutto per raggiungerlo”).
Il Governo ribadisce le proprie raccomandazioni: “il taglio dei costi non può scaricarsi solo sul personale” e la gestione degli esuberi ed eventuali modifiche al contratto “devono passare attraverso un confronto con i sindacati”, sottolinea Calenda. Che ribadendo la necessità che la compagnia resti privata, puntualizza: “l’impatto per il bilancio dello Stato deve essere ridotto al minimo indispensabile”. Su un possibile intervento dello Stato interviene anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, avvertendo che i soldi pubblici sono pochi e augurandosi che la vicenda venga finalmente affrontata “in una logica di visione e non emergenziale”.