martedì, 5 Novembre 2024

Ita, dossier sbloccato entro fine anno? Gentiloni fiducioso

Le trattative sono “fitte”, la “buona volontà” è presente, ma i nodi da sciogliere restano molti per il dossier Ita, con il governo guidato da Giorgia Meloni, determinato a tenere fede all’impegno di chiudere la saga di Ita con il placet dell’Ue sull’accordo di vendita a Lufthansa entro la fine dell’anno.

All’indomani del botta e risposta tra Roma e Bruxelles, la dialettica politica sull’operazione non si arresta. E all’esortazione del vicepremier Matteo Salvini a “fare presto” hanno fatto seguito le rassicurazioni del commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, che dopo giorni suo malgrado sotto i riflettori ha cercato di gettare acqua sul fuoco predicando “fiducia” sull’esito dei negoziati. E coprendo a suo modo lo stupore che, fanno trapelare alcune fonti europee, l’attacco italiano ha suscitato nei corridoi di Palazzo Berlaymont per un dossier definito “complesso” ma ancora in una “normale fase di interlocuzione” prima di giungere alla notifica formale.

Arbitro dei colloqui serrati che coinvolgono l’asse Roma-Berlino, Bruxelles osserva la situazione “da vicino”. Un adagio Ue dei più tradizionali che rivela un “monitoraggio doveroso” per operazioni di queste dimensioni. E la lente del team del commissario neoresponsabile, Didier Reynders, da pochi giorni subentrato alla vicepresidente Ue zarina della concorrenza – ora in congedo -, Margrethe Vestager, punta principalmente verso tre direzioni: le molteplici rotte sulle quali Ita e Lufthansa operano già in “situazioni di monopolio o duopolio”, quella
garanzia di “discontinuità economica” rispetto alla vecchia Alitalia promessa da Roma per la newco, e l’attuale contesto dei prezzi alle stelle dei biglietti aerei. A destare maggiore preoccupazione sono tutti gli hub targati Lufthansa come Linate, Fiumicino, Francoforte, Bruxelles, Zurigo, Monaco e Vienna. Sullo sfondo, una pletora di vettori concorrenti – a partire dall’agguerrita Ryanair – che hanno già promesso
battaglia in tribunale in caso di luce verde Ue.

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