mercoledì, 1 Maggio 2024

Ita non si ferma ma serve partner: esito nozze Lufthansa resta 6 giugno

Per ora nessun rinvio in vista. Ma il lieto fine nella saga Ita-Lufthansa è ancora da scrivere. La scadenza ufficiale per il verdetto, nelle rassicurazioni di una portavoce di Palazzo Berlaymont, “resta il 6 giugno”. Nell’attesa del verdetto, Ita comunque non si ferma. E, chiuso il 2023 con 15 milioni di passeggeri e conti positivi sul lungo raggio, torna ad assumere aprendo 475 posizioni in vista dell’estate. La flotta continuerà a crescere per raggiungere i 96 aerei e, indica il management, “nuove rotte saranno aperte su Toronto, Chicago, Medio Oriente, Arabia Saudita, Africa”. Tutti elementi che mettono in rilievo la solidità della newco. Per “crescere e creare nuove sinergie”, è tuttavia la constatazione rivolta a Bruxelles, serve “un partner alle spalle”.

Quel che resta da capire è se i funzionari Ue riterranno sufficienti le risposte su rotte e slot che la compagnia guidata da Carsten Spohr e il Mef sono chiamati a offrire. A poco più di un mese dall’annuncio del 23 gennaio scorso dell’apertura della fase due dell’istruttoria da parte della Commissione europea, gli scenari sui colloqui riservati si rincorrono. Le indiscrezioni di una possibile rinuncia da parte di Lufthansa rilanciate da Repubblica – citando un esponente del governo italiano vicino al dossier – fanno temere la caduta a un nuovo punto zero. E anche la prospettiva di un rinvio “a novembre o dicembre” sarebbe infausta per Roma e Berlino in vista della redditizia stagione estiva.

Il 7 marzo il ceo Spohr si presenterà davanti ai cronisti per la conferenza stampa annuale della compagnia e nelle prossime settimane, stando a quanto trapela, dovrebbe ricevere un avvertimento formale da parte dell’Ue. Un atto che non pregiudica il buon esito dell’indagine, ma volto a confermare le preoccupazioni di Bruxelles sulla concentrazione su Linate, le rotte a corto raggio che collegano l’Italia con l’Europa centrale, e quelle a lungo raggio tra l’Italia e il Nord America – ma anche Canada, Giappone e India -, con Lufthansa che può contare sulla joint venture già formata con United Airlines e Air Canada.

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