Il governo di Mario Draghi punterebbe a chiudere la privatizzazione di Ita Airways e, secondo ambienti vicini al dossier, potrebbe farlo dopo Ferragosto così da risolvere uno dei più complessi dossier di Stato prima che si vada al voto il prossimo 25 settembre. La vendita infatti è inserita in un Dpcm pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 marzo, che segna i passaggi e i paletti da rispettare.
Il premier potrebbe così dare il via libera per la trattativa in esclusiva al tandem Msc-Lufthansa, dopo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista unico della newco, l’ha preferito al fondo statunitense Certares, in partnership commerciale con Air France-Klm e Delta Airlines, in quanto offrirebbe migliori prospettive economiche, strategiche e sociali sia a Ita che al Paese. Alla cordata guidata dal Gruppo Aponte andrebbe una quota complessiva dell’80%, col 60% a Msc e il 20% alla compagnia tedesca mentre il restante 20% rimarrebbe nelle mani del Mef.
Una partecipazione che il governo intende mantenere nella futura Ita perché “non è che lo Stato esce e chi s’è visto s’è visto, è un processo che va seguito per un periodo che può essere anche lungo”, come aveva spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in un’audizione alla Camera.
La cifra messa sul piatto da Msc-Lufthansa sarebbe di 900 milioni di euro contro il miliardo dell’offerta di maggio. Quando a gennaio lo stesso consorzio presentò la prima manifestazione d’interesse per la newco, la valutazione si aggirava tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro per una quota di maggioranza.
Nelle settimane scorse lo stesso presidente di Ita, Alfredo Altavilla, aveva invitato “a fare presto” perché “il tempo distrugge valore”. E anche per i sindacati “è ormai indifferibile che giunga a conclusione il processo di scelta del partner” per Ita Airways.
La tabella di marcia originale prevedeva la cessione della compagnia “entro fine giugno”, poi i tempi si sono leggermente allungati e con la successiva crisi di governo e caduta dell’esecutivo Draghi, l’operazione sembrava essere caduta in un limbo. In attesa di essere ceduta, Ita ha chiesto intanto al Mef la seconda tranche dell’aumento di capitale, pari a 400 milioni di euro, che si aggiungono ai 720 milioni già erogati. Per l’anno prossimo è prevista l’ultima tranche da 250 milioni, una somma che il futuro governo risparmierebbe se andasse in porto ora la vendita a Msc-Lufthansa.