giovedì, 14 Novembre 2024

Lufthansa contro accordo Alitalia-Etihad, è aiuto Stato. Lupi replica

Lufthansa attacca il progetto di alleanza attualmente in discussione tra Etihad Airways e Alitalia, definendolo una forma di aiuto di Stato mascherato. "Noi chiediamo alla Commissione Ue – si legge in una nota del gruppo tedesco – di proibire tali tattiche di aggiramento" delle regole della concorrenza.
Immediata la puntualizzazione del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: la trattativa tra Alitalia ed Etihad è "tra privati". "Aggiramento mascherato delle regole della concorrenza? Sembra piuttosto Lufthansa quella che teme la concorrenza", sostiene secondo cui "l'allarme di Lufthansa conferma che Alitalia è sulla strada giusta".
"Al governo italiano, come al governo di ogni Paese, spetta la politica nazionale delle infrastrutture, e in questo senso sta solo facendo il suo dovere auspicando a livello politico che l'accordo vada in porto. Non permetteremo -aggiunge Lupi – che si continui a usare l'Unione europea come alibi per bloccare, in questo caso sì, la concorrenza  nel comparto aereo. Capiamo il fastidio di Lufthansa nel veder crescere un concorrente a livello europeo e mondiale, ma non possiamo accettare che si usi l'Europa per impedire che l'Italia giochi il suo ruolo in un settore strategico per il nostro paese".
Dello stesso avviso il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, che non vede "un'ipotesi di aiuti di Stato". "Si vedrà una volta raggiunto l'accordo ma allo stato non mi pare che la trattativa comporti una violazione delle regole della concorrenza", ha sottolineato Tajani a margine di un incontro nella sede della Commissione Ue a Roma. "L'importante è che tutto venga fatto nel rispetto delle regole della Ue e del mercato interno ma non mi pare che si possa parlare di posizioni dominanti".
"Abbiamo bisogno che l'Europa resti la prima destinazione turistica mondiale", ha quindi aggiunto il vicepresidente della Commissione Europea annunciando un intervento per rendere più flessibili in Europa i visti turistici. "Le regole sui visti sono obsolete – ha detto – ci sono in paesi emergenti, tra i quali Cina e Russia, classi benestanti che vogliono viaggiare, occorre favorirle tenendo conto che il turismo è un volano di sviluppo per molti altri comparti economici".

 

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