La crisi ha colpito anche Lufthansa. Nel primo trimestre 2012, la compagnia aerea tedesca ha registrato forti perdite per 381 milioni di euro. Oltre il doppio rispetto al periodo analogo dell'anno precedente, quando le perdite erano state di 169 milioni. Il fatturato è aumentato del 6% a 6,6 miliardi. E ora la compagnia è costretta ad annunciare l'intenzione di tagliare 3.500 posti di lavoro su 120 mila per risparmiare 1,5 miliardi di euro entro due anni.
"Solo se mettiamo in conto adesso una ristrutturazione sul piano amministrativo, potremo in futuro mantenere i posti di lavoro e crearne di nuovi", ha detto a Francoforte il leader del gruppo Christof Franz.
Nel futuro prossimo, oltre ai tagli del personale, c'è la probabile creazione di una compagnia low cost per fare concorrenza a easyJet e Ryanair che potrebbe chiamarsi ‘direct4U', cioè "direttamente per voi", ed essere creata con gli aerei esistenti. Ma la nuova linea low cost nascerà solo se i tagli al personale e la rinuncia alle rotte non redditizie non basteranno.
A complicare le cose alla Lufthansa non sono stati solo l'aumento del costo del petrolio e le tasse tedesche sui carburanti. In buona parte hanno contribuito la concorrenza sempre più efficace delle linee low cost e, nel campo del servizio aereo di alta qualità, la concorrenza delle compagnie in crescita degli Emirati, come Emirates, Qatar Airways, Etihad, Gulf Air.