venerdì, 29 Marzo 2024

Niente file a Fiumicino per sciopero Alitalia. Sindacati: ora aspettiamo risposte da governo

È semivuoto il T1, principale terminal di riferimento dei voli Alitalia a Fiumicino per lo sciopero di 24 ore nel settore del trasporto aereo. Informati della cancellazione di voli sia nazionali che internazionali (315 sull’intera rete, di cui 217 tra arrivi e partenze a Fiumicino), i passeggeri interessati dalle soppressioni sembra quindi che abbiano seguito le indicazioni di verificare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto.

Da parte sua, la società di gestione Aeroporti di Roma ha comunque provveduto a predisporre preventivamente una speciale task force con proprio personale di terra pronto, al bisogno, ad assistere i viaggiatori qualora se ne ravveda la necessità.​ ​

La protesta (due le fasce di garanzia di 3 ore ciascuna: dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21), è stata proclamata unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo e da altri sindacati autonomi di categoria “per il perdurare della crisi Alitalia” e per chiedere una riforma del comparto che intervenga nella concorrenza tra imprese, norme specifiche contro il dumping contrattuale e il finanziamento strutturale del fondo di solidarietà di settore. Ad incrociare le braccia oggi anche piloti, assistenti di volo e personale di terra Air Italy.

I rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, insieme con altri sindacati autonomi di categoria, hanno organizzato un presidio di 4 ore davanti ad una delle porte di ingresso del T1 dell’aeroporto di Fiumicino.

Per Fabrizio Cuscito, segretario nazionale Filt Cgil, “la situazione è molto preoccupante. Ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta sul possibile piano industriale di Alitalia e l’unica cosa di cui si sente parlare sono gli esuberi ed è per questo che oggi scioperiamo. La prossima settimana sono in programma incontri al Mise e al Ministero del Lavoro per la Cassa integrazione. Ci aspettiamo delle risposte. Abbiamo però paura che queste risposte non arrivino”.

 

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