Siamo l’unica compagnia aerea ad essersi ripresa completamente rispetto ai livelli pre-pandemici. Siamo cresciuti del 15% in estate e del 10% in inverno rispetto al 2019″. Lo ha detto all’ANSA Eddie Wilson, ceo di Ryanair. “E’ successo perché i nostri competitor, che hanno recuperato solo del 75 o 80%, hanno adottato una cattiva strategia di management. Hanno licenziato i loro dipendenti e non erano pronti per quando si è tornati a viaggiare”, ha rimarcato.
“Noi invece non abbiamo licenziato, abbiamo mantenuto aperte le rotte ed espanso la nostra flotta, con un investimento di 22 miliardi di dollari su aerei più green. Più efficaci del 16% nell’uso del carburante, meno rumorosi del 40% e capaci di trasportare il 4% di passeggeri in più”, ha affermato Wilson.
Il rinnovamento della flotta è parte delle strategie di Ryanair per arrivare all’obbiettivo di emissioni ‘net zero’ entro il 2050. “La componente chiave è l’uso di carburante sostenibile. Il ‘sustainable aviation fuel’, infatti, può essere usato subito visto che non prevede la modifica dei motori delle aeromobili, processo richiesto da carburanti come l’idrogeno o l’energia elettrica. Proprio su questo però abbiamo bisogno dell’aiuto dei governi: chiediamo sgravi fiscali per incentivare le aziende produttrici. Stiamo anche finanziando ricerca su come creare questo carburante da fonti come olii esausti dei ristoranti, che non vadano a creare conseguenze negative indesiderate su Paesi in via di sviluppo”, ha affermato. Entro quando, dunque, potrà prendere un aereo Greta Thumberg? “E’ chiaro che la nostra industria ci metterà più tempo di altre. Però non si può demonizzare il volo aereo. E’ una necessità, non un optional per diversi Paesi”.
Ryanair sostiene di essere pronta a collaborare con il nuovo governo italiano per espandere le proprie operazioni: “Mettiamo a disposizione del Paese gratuitamente infrastrutture di trasporto e posti di lavoro, in cambio chiediamo costi operativi ragionevoli”, ha affermato. Così Ryanair chiederà al governo italiano “l’abolizione della tassa sul turismo e un intervento sul sustainable aviation fuel”. “L’Italia – ha suggerito Wilson – potrebbe essere leader nell’aviazione ‘green’ se mettesse in campo un sistema che premi con costi inferiori le aziende che tagliano le emissioni”.
Sulla possibilità che Ryanair acquisisca Ita, invece, Wilson è netto: “Non siamo interessati: la competizione fa bene. Il nostro ingresso nel mercato ha cambiato il modo in cui si viaggia: prima erano sempre previsti scali a Roma e Milano. Ora, se Ita vuole rimanere competitiva dovrà prevedere a sua volta voli diretti”, ha concluso Wilson.