Si è tenuta a Milano, presso il Park Hyatt Hotel, domenica 9 e lunedì 10 gennaio 2011, la sesta assemblea di Efapco, la federazione internazionale con sede a Bruxelles in cui sono rappresentati tutti i principali Paesi protagonisti della meeting industry europea. Federcongressi, rappresentante italiana nella federazione europea, ha espresso nell'occasione ottimismo riguardo la prossima costituzione del Convention bureau nazionale, e ha delegato Efapco di farsi portavoce di un'importante richiesta in materia di iva.
Nel corso dei lavori, infatti, Mauro Zaniboni, responsabile fiscalità Federcongressi, ha affrontato l'annoso problema dell'iva congressuale, reso ancor più attuale dalla nuova disciplina della territorialità dell'iva, introdotta dalla direttiva europea in materia di territorialità dell'imposta per tutto il settore degli eventi, al quale dal 1° gennaio si applicano le nuove regole.
"Per le autorità dell'Unione europea – ha affermato – gli eventi e le fiere sono servizi culturali. Secondo questa logica, potremmo dire che anche i congressi medico-scientifici, i meeting formativi e gli eventi culturali sono appunto servizi culturali. Dunque dovremmo applicare l'iva ridotta alle quote d'iscrizione dei nostri eventi scientifici, formativi e culturali. Si tratta di una riduzione notevole: si passerebbe dallo standard medio attuale del 20,7% al 10,2%. L'unico problema potrebbe essere la definizione di "evento culturale", anche se sfido chiunque a negare che una conferenza o un congresso scientifico lo sia. Pertanto – ha concludo – invito personalmente Efapco a farsi portavoce di questa istanza presso le autorità europee, perché questa interpretazione sia ufficialmente riconosciuta".