Le aziende italiane che organizzano congressi (Professional Congress Organizer-PCO) sono ben strutturate, investono in qualità e registrano un aumento del fatturato. Sono gli elementi salienti che emergono dalla ricerca condotta da Federcongressi&eventi.
La rilevazione aveva 3 obiettivi principali e cioè: profilare imPCO italiani calati nel loro mercato di riferimento, rilevare i terminimquantitativi in grado di delineare il valore complessivo del mercato congressualemitaliano e offrire alle aziende associate un contributo concreto allo sviluppo dell’economia di settore, determinando gli indicatori significativi dei trend positivi e dei fattori di crescita.
Non è mai stata effettuata una misurazione, basata su dati certi e oggettivi, dei fondamentali del mercato congressuale italiano che, ricordiamo, è comunque una delle componenti a maggior valore aggiunto del mercato MICE.
Analizzando e misurando il profilo (localizzazione, dimensione economica e strutturale, processi organizzativi, mercato di riferimenti, ecc.) e gli elementi base del bilancio (valore della produzione, costi di produzione, di personale, ecc.) delle aziende, emerge che i PCO italiani: sono aziende ben strutturate che operano in un mercato che può considerarsi maturo e che offre segnali di saturazione; il 100% delle aziende campionate ha oltre 10 anni: un chiaro indicatore dell’esistenza di blocchi all’entrata; si concentrano nell’Italia settentrionale: oltre la metà (56%) ha sede nelle regioni del Nord, il 28% al Centro e il 16% al Sud e nelle Isole.
Il dato rispecchia la distribuzione geografica degli eventi e dei congressi organizzati in Italia e rilevata dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, il periodico studio di settore promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.
Secondo la rilevazione, infatti, il Nord è l’area geografica che polarizza eventi e congressi (56,5%), il Centro ne ospita il 26% e il Sud e le Isole il 17,5%; investono nella qualità: la maggioranza (79%) certifica i propri sistemi gestionali applicando processi di controllo di qualità UNI EN ISO:9001; sono in prevalenza attivi sul mercato della convegnistica associativa tecnico scientifica e in quella sanitaria accreditata: il 79% è infatti anche Provider ECM (Educazione Continua in Medicina); sono alla ricerca di sbocchi su mercati nuovi: sebbene il 42% abbia come mercato di riferimento quello nazionale, più della metà (58%) organizza congressi anche all’estero.
Analizzando i principali indici economici aziendali, i PCO godono di buona salute. Nel 2016 il fatturato è complessivamente aumentato di quasi il 30% rispetto all’anno precedente, ed anche questo dato è supportato dall’andamento positivo del settore rilevato dall’OICE. In base alla rilevazione, nel 2016 il numero dei partecipanti e delle presenze agli eventi svolti in Italia è cresciuto rispettivamente dell’8,4% e del 21,5%, chiaro segnale della vitalità del comparto. La performance migliore, con un aumento del fatturato del 59%, è stata registrata dai top player, cioè da quel 13% dei PCO il cui fatturato medio supera i 10 milioni di euro. Buoni gli EBITDA (Earning Before Interest, Tax, Depreciation and Amortization) medi annui, cioè gli indici di redditività, che vedono premiare le aziende di media dimensione, quelle posizionate tra i 5 e i 10 milioni di fatturato.
Fare fronte a una concorrenza serrata che si affanna su un mercato saturo, affrontare il processo di ricambio generazionale e superare problemi di capitalizzazione tipici delle micro e piccole imprese sono tra le sfide più immediate e complesse alle quali sono chiamati a rispondere i PCO. Elevare le competenze manageriali, investire nei processi di gestione, nel marketing e nella misurazione delle performance, sono tra le azioni che i PCO possono compiere per ampliare il proprio mercato ed essere più competitivi.
“Questa che è la prima ricerca compiuta per indagare lo stato dell’arte e i trend del mercato congressuale italiano è, insieme alla ricerca effettuata sul mondo delle Destination Management Company e all’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE, una dimostrazione di quanto Federcongressi&eventi investa costantemente energie e risorse per fornire agli operatori dati fondamentali per confrontarsi e affinare le proprie strategie di marketing e sviluppo e, contemporaneamente, per presentare alle istituzioni e agli stakeholder analisi che, inquadrando il valore e lo spessore del settore, siano uno sprone per incentivarne lo sviluppo e la crescita”, commenta Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi.