Italia al top in Europa e 2^ nel mondo per turismo congressuale
21 Maggio 2025, 11:10
L’Italia si conferma tra i protagonisti assoluti della meeting industry globale. Secondo la nuova classifica ICCA 2024 (International Congress and Convention Association), il BelPaese ha ospitato nel corso dell’ultimo anno 635 congressi internazionali, registrando la crescita più significativa tra i principali competitor europei, con 82 congressi in più rispetto al 2023. L’Italia consolida così il secondo posto al mondo, dietro solo agli Stati Uniti, che guidano la classifica con 709 congressi.
La classifica ICCA rappresenta il principale indicatore a livello globale del turismo congressuale, basato sull’analisi dei congressi internazionali che si ripetono periodicamente e ruotano tra almeno tre Paesi. Non misura generici eventi, ma iniziative ad alta complessità organizzativa e rilevanza internazionale, che testimoniano la capacità di un territorio di essere attrattivo, affidabile e integrato in una rete globale fatta di relazioni, infrastrutture e know-how.
Da sempre è presa a riferimento dalle destinazioni di tutto il mondo per misurare la propria competitività, farne parte ed essere nei primi posti conferma l’attrattività delle destinazioni.
L’Italia non solo tiene il passo, ma cresce più di tutti, dimostrando una maturità strutturale e una capacità competitiva superiore. Lo confermano anche le performance delle città italiane: Roma si conferma nella top 10 mondiale, piazzandosi al 9° posto con 114 congressi internazionali. Milano compie un balzo significativo, passando dal 29° al 14° posto con 100 congressi, e si distingue anche come terza città al mondo per numero medio di partecipanti per congresso. Ottime anche le performance di Bologna, Napoli, Firenze e Torino, che insieme portano a sei le città italiane nella top 100 globale. In totale, l’Italia è rappresentata con 20 città nella top 300 ICCA, il numero più alto al mondo, e da 24 nella Top 400 ICCA.
La crescita italiana non è solo quantitativa, ma anche qualitativa. Il nostro Paese è infatti terzo al mondo per numero di congressi nel settore tecnologico e nel settore medico-scientifico, due ambiti chiave per lo sviluppo della conoscenza e per l’indotto di lungo periodo che questi appuntamenti portano con sé.
Il report ICCA 2024 riconosce esplicitamente il lavoro svolto da Convention Bureau Italia, citando tra le buone pratiche il progetto Italian Knowledge Leaders, un’iniziativa nata per identificare e valorizzare professori universitari, scienziati, medici e professionisti italiani coinvolti nei circuiti internazionali delle associazioni scientifiche e accademiche, trasformandoli in ambasciatori del Paese nella promozione dei congressi.
“L’Italia si conferma leader europeo e seconda destinazione al mondo nel turismo congressuale, stando al rapporto ICCA 2024, avvicinandosi al primato degli Stati Uniti e distanziando ulteriormente la Spagna. Un risultato straordinario che premia il lavoro di squadra tra istituzioni e operatori del settore, rafforzando la nostra attrattività internazionale. Un ennesimo record con cui il turismo continua a ribadire il suo ruolo di risorsa indispensabile per la nazione”, commenta la ministra del Turismo Daniela Santanchè.
“I numeri parlano chiaro: l’Italia è non solo competitiva, ma in forte accelerazione. Cresciamo più dei nostri competitor europei e ci confermiamo in una posizione di leadership globale. Roma e Milano fanno un salto importante, ma è tutto il sistema che dimostra maturità, capacità di adattamento e visione. L’Italia è presente nei grandi flussi congressuali internazionali e riesce a distinguersi non solo per quantità, ma per la qualità e l’impatto dei contenuti”, sottolinea Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.
“Essere leader nel segmento dei congressi associativi internazionali significa per l’Italia godere dei benefici apportati da questo segmento di mercato quali la crescita della visibilità mediatica, della brand awareness e dello sviluppo sociale, culturale e scientifico del Paese. Non solo. Sono proprio i congressi ad avere la ricaduta economica più significativa sui territori coinvolti con una spesa media giornaliera per singolo partecipante ben superiore a quella di altre tipologie di eventi”, conclude Gabriella Gentile, presidente Federcongressi&eventi.
“Questo risultato – spiega Elisabetta Fabri, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -restituisce l’immagine di un sistema che ha finalmente compreso il valore strategico del MICE per lo sviluppo economico e territoriale del nostro Paese. Ciò che ruota attorno agli eventi internazionali è espressione di un turismo qualificato e ad alto valore aggiunto, con significative opportunità di ritorno: il business traveller che arriva in Italia può decidere di tornare in futuro per una vacanza, favorendo così lo sviluppo e la crescita dell’intera industria turistica. Ma ora serve continuità. Quello raggiunto non è un punto di arrivo ma di partenza: la competizione globale è fortissima e per restare ai vertici della classifica occorrono investimenti, formazione, infrastrutture moderne”.