domenica, 22 Dicembre 2024

Attacco in hotel di lusso in Kenya: almeno 14 morti

È di almeno 14 persone morte (secondo quanto scrive l’Ansa) il bilancio dell’attacco al compound dell’hotel Dusit di Nairobi sferrato ieri pomeriggio, rivendicato dai terroristi di al Shabaab. Lo ha detto il presidente keniano Uhuru Kenyatta, precisando che l’operazione per mettere in sicurezza l’area si è protratta per tutta la notte e che ci sono stati scontri a fuoco fino all’alba. Kenyatta ha anche precisato che nella notte circa 700 persone sono state evacuate dalle squadre speciali e che l’attacco si è risolto con l’uccisione di tutti i terroristi coinvolti. Ha quindi affermato che i cittadini possono “tornare al lavoro senza timore” e che il Paese “è sicuro per loro e per gli stranieri”.

Sulla pagina web dell’Hotel Dusit si legge che “l’albergo è chiuso fino a prossime comunicazioni e che gli ospiti presenti e futuri saranno riprotetti in altri alberghi della città”.

L’attacco è cominciato alle tre di ieri pomeriggio nella Riverside Drive, una strada di un quartiere di lusso di Nairobi. L’obiettivo è un complesso che ospita, oltre all’hotel di lusso, anche banche, uffici, ristoranti e bar. I terroristi, sei secondo fonti della sicurezza, hanno forzato un posto di blocco sparando sulle guardie e lanciato bombe su tre vetture parcheggiate davanti a una banca. Nel caos sono poi penetrati nell’hotel e uno di loro, un kamikaze, si è fatto esplodere nella lobby ferendo alcuni ospiti.

Gli Shabaab, cellula somala di Al Qaida dal 2012, vogliono imporre alla Somalia una versione estrema della sharia, la legge islamica, e per questo cercano di cacciare le truppe straniere dall’ex colonia italiana devastata una guerra civile iniziata nel 1991. A meno di due chilometri dal Dusit c’é il Westgate Mall, il centro commerciale che gli Shabaab attaccarono nel 2013 lanciando bombe a mano e avviando un’azione durata giorni che costò la vita a 67 persone.

L’unità di crisi della Farnesina e l’ambasciata d’Italia a Nairobi sono al lavoro sin dal primo momento per verificare l’eventuale presenza di italiani. (foto twitter UBC Uganda)

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