La battaglia dei balneari per chiedere a un governo, definito più volte “amico”, di approvare al più presto una legge che dia certezze al settore fa prendere alle associazioni del comparto due strade differenti in questa giornata di mobilitazione a Roma. Da una parte una grande manifestazione a piazza Santi Apostoli, organizzata da Sib e Fiba con migliaia di lavoratori e concessionari degli stabilimenti insieme ai sindaci dei territori, arrivati da tutta Italia.
Dall’altra due conferenze stampa, organizzate alla Camera dei deputati e al Parlamento Europeo di Bruxelles da Assobalneari Italia, aderente a Federturismo-Confindustria, e Base Balneare con Donnedamare: insieme a loro anche esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
In piazza i toni sono netti: “Siamo pronti a tutti i confronti e a rivalutare ogni ipotesi ma – avverte Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba – se non verremo ascoltati siamo pronti a tenere le spiagge chiuse”.
Si è tentato “di tutto per boicottare questa manifestazione e dividere le associazioni dei balneari, anche ieri con una riunione farsa e oggi con una conferenza in contemporanea alla Camera – aggiunge Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio -. Noi però siamo tutti uniti e vogliamo una sola cosa, continuare a fare il nostro lavoro”.
In contemporanea dagli incontri nelle sedi istituzionali arriva “un appello forte a nome di tutti i balneari italiani” contro una “applicazione distorta della Bolkestein” che “lede gli interessi del nostro Paese”, anche perché “rischia di gettare nell’incertezza lavorativa decine di migliaia di persone” sostengono Fabrizio Licordari e Bettina Bolla, presidenti di Assobalneari-Confindustria e di Base Balneare.