È durata circa tre ore la prima riunione del tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, istituito il 12 maggio presso la Presidenza del Consiglio, Dipartimento per il coordinamento amministrativo. Oltre ai tecnici, ai rappresentanti dei ministeri competenti e dei partiti di maggioranza, undici associazioni balneari nazionali sono state invitate a questa prima seduta del tavolo, che ha lo scopo di definire i criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile. Se la risorsa non è scarsa, non si può applicare al settore la direttiva Bolkestein. Entro il 27 luglio il governo deve esercitare la delega legislativa in materia di mappatura delle concessioni. La prossima riunione è indicativamente fissata per il 4 luglio.
“È andata bene. La prima parte del lavoro è raccogliere tutti i dati in possesso del Mit e del demanio, e poi procedere con i criteri della mappatura – ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia, Gianluca Caramanna -. Abbiamo stabilito la modalità di lavoro, e al 4 luglio dobbiamo avere un quadro chiaro. Abbiamo messo l’acceleratore. Il Ministero dei trasporti avrà un ruolo centrale, ma se non dovesse riuscire in tempo con la Guardia costiera abbiamo anche l’Agenzia del demanio, che con l’utilizzo di droni può essere utile anche per la mappatura delle zone rocciose. Oggi abbiamo una serie di dati, da comuni, regioni, Guardia costiera, ed è da capire se sono completi e utilizzabili per la mappatura”.
“L’incontro è stato sicuramente importante e propedeutico a fare chiarezza sul tema della scarsità o meno della risorsa demaniale a livello territoriale e nazionale – ha commentato Maurizio Rustignoli, presidente Fiba Confesercenti -. Al tavolo sono state poste le fondamenta di questo lavoro costruttivo con tutti i rappresentanti dei ministeri competenti, con l’obiettivo di procedere con la mappatura delle coste italiane e fare finalmente chiarezza sulla scarsità della risorsa. Siamo assolutamente fiduciosi che nei prossimi mesi si possa dunque confermare ciò che sosteniamo da tempo: nel nostro paese non esiste la scarsità della risorsa spiaggia e dunque si può procedere ad una diversa applicazione della direttiva Bolkestein sul riordino delle concessioni”.