E’ la fine di un’era: dopo l’uscita di produzione dell’Airbus A380, anche Boeing ha consegnato l’ultimo esemplare del suo leggendario 747, il gigante dei cieli che ha democratizzato il trasporto aereo e fatto sognare generazioni di persone. Migliaia di ex ed attuali impiegati, clienti e fornitori del gruppo Usa hanno assistito alla consegna dell’ultimo ‘Jumbo Jet’, un 747-8 cargo, alla compagnia Atlas Air nello stabilimento di Everett, nel nord-ovest degli Stati Uniti.
Cessando di produrre l’aereo oltre cinquant’anni dopo il suo primo volo e la produzione di 1.574 esemplari, Boeing volta una importante pagina nella storia dell’aviazione civile. Grazie alle sue dimensioni, al raggio d’azione e alla sua efficacia, il 747 progettato da Joe Sutter “ha consentito alla classe media di avventurarsi fuori dall’Europa o dagli Stati Uniti con prezzi dei biglietti che diventavano più abbordabili, incluso durante la crisi petrolifera degli anni Settanta”, osserva Michel Merluzeau, esperto aeronautico per lo studio AR, aggiungendo che il 747 ha “aperto il mondo”.
Dell’ultima serie, 747-8, lanciata nel 2005, Boeing ha venduto solo 48 esemplari in versione passeggeri e 107 per il trasporto merci. Nell’estate 2020, in piena pandemia, il gruppo Usa annunciò che avrebbe cessato la produzione nel 2022. L’aereo dall’inconfondibile cupolino – o ‘gobba’ – che sovrasta il ponte principale, la testa rialzata, le gigantesche ali spinte da quattro motori,volerà ancora per qualche decennio, in particolare, in versione cargo. “E’ un aereo unico per trasportare grossi pezzi industriali come motori di navi o trivelle nell’industria petrolifera”, osserva Merluzeau. Aereo dei presidenti Usa dal 1990, il 747 continuerà ancora ad essere in servizio per i titolari della Casa Bianca ancora per qualche anno, con il celebre titolo di ”Air Force One”.