martedì, 19 Novembre 2024

Bonaccorsi inaugura la Bit: coronavirus preoccupa il turismo, ma governo s’è mosso 

La paura del viaggio blocca solo chi non parte mai. Se il settore turismo non nasconde da settimane le sue preoccupazioni per le ricadute dell’effetto coronavirus, un messaggio positivo è arrivato al primo giorno della Bit, che si è aperta ieri a Fieramilanocity.

La 40/edizione di una delle rassegne del settore più antiche è anche la prima organizzata da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria causata dal virus che si è diffuso dalla Cina. Un test quindi per tutto il mercato e a conclusione della prima giornata i dati che emergono cominciano a fornire un quadro di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi.

Prima di tutto i timori ci sono, ma prevale la speranza che tutto si risolva in breve tempo. In secondo luogo, chi è abituato a viaggiare non rinuncerà a farlo, cambiando però destinazioni: secondo Astoi ci sarà un rallentamento delle prenotazioni verso i Paesi asiatici (oltre la Cina ovviamente già preclusa per il blocco dei voli), e aumenterà invece il flusso turistico verso Europa, Nord America, Africa. Terzo elemento l’invito a non esagerare con le ripercussioni economiche del mancato arrivo dei turisti cinesi in l’Italia che, come sottolinea Marco Peci di Astoi, ‘resta un Paese gettonassimo dal mercato europeo, nordamericano e russo’.

“Il turismo è uno dei nostri asset fondamentali, siamo al 13% del Pil ed è importante essere qui oggi – ha detto Lorenza Bonaccorsi dopo il taglio del nastro della manifestazione -. Sappiamo che c’è preoccupazione da parte degli operatori del settore, ma il nostro Paese ha preso immediatamente tutte le precauzioni, il governo e al lavoro dal primo momento e domani ci sarà una riunione con tutti i ministri competenti per prendere ulteriori decisioni e anche misure per il comparto”.

“L’attesa è che tutto si risolva in tempi brevi”, ha ripetuto l’ad di Fiera Milano Fabrizio Curci, mentre il direttore esecutivo di Enit Giovanni Bastianelli ha aggiunto “non siamo preoccupati ma concentrati perché il turismo è abituato a convivere con queste situazioni che non dipendono da noi, come i dissesti idrogeologici, la meteorologia…”.

Gli oltre 1.100 espositori in rappresentanza di quasi tutte le nazioni del mondo (la Cina non c’è ma non partecipa da 2 anni) cercano di far filtrare solo ottimismo. Prima dell’emergenza sanitaria si parlava di un flusso turistico mondiale che nel 2020 dovrebbe spostare un miliardo e mezzo di persone. L’Italia, che nel 2019 ha registrato una spesa turistica di quasi 40 miliardi, resta una delle destinazioni preferite e alla Bit sono presenti quasi tutte le regioni e soprattutto molte realtà territoriali che hanno deciso di enfatizzare la loro visibilità partecipando direttamente.

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